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Pisa, la fontanella chiusa agli “zingari”

Sergio Bontempelli - 16 Marzo 2015

fontanaDa qualche tempo, si sa, il tema dell’accesso all’acqua è divenuto «di moda» nel nostro paese (e non solo). Dopo la vittoria del SI al referendum del 2011, si sono moltiplicate le iniziative per affermare il principio dell’acqua «bene comune». Così in molte zone del paese le amministrazioni locali hanno aperto le cosiddette «fontanelle» di acqua potabile, a disposizione di tutti i cittadini: basta fare un rapido giro su Google per accorgersi del fenomeno, diffuso soprattutto in Toscana e nel centro Italia.

La piccola città di Pisa, invece, sembra navigare in controtendenza: qui, il Comune guidato dal Sindaco Marco Filippeschi chiude le fontane esistenti, invece di aprirne di nuove. In alcune zone del centro cittadino, l’amministrazione ha addirittura provveduto a piombare le fontane, come si dice da queste parti: ha cioè tolto i rubinetti, e ha saldato – con il piombo, appunto – tutte le fessure, in modo da impedire l’erogazione di acqua. Uno strano comportamento, che non ha mancato di sollevare la curiosità di tanti pisani.

Una fontana «di razza»

A chiedere ragione di questa pratica sono stati Francesco Auletta e Marco Ricci, consiglieri eletti nella lista civica «Una Città in Comune» (alleata con Rifondazione Comunista alle ultime elezioni). I due si sono armati di carta e penna e hanno scritto agli uffici comunali.
La risposta dei tecnici non si è fatta attendere: «quanto alla fontana di Via Putignano  – si legge nella mail inviata in risposta all’interrogazione – è stata richiesta la cessazione nel 2009 perché ci andavano a prendere l’acqua gli zingari». Proprio così è scritto: «ci andavano a prendere l’acqua gli zingari».

«Si tratta di un caso evidente, e anche un po’ grottesco, di discriminazione», commenta Francesco Auletta. «La fontana è un bene pubblico e comune, quindi non si vede perché i rom non possano usarla come gli altri». «L’aspetto curioso – incalza Marco Ricci – è che, in nome dell’ostilità contro i rom, si toglie un servizio pubblico destinato a tutti…almeno questo dovrebbe far capire che l’esclusione dei rom non tutela affatto i “cittadini”».

Le associazioni sono già sul piede di guerra: Africa Insieme e Rebeldia – le due storiche sigle del mondo antirazzista in città – hanno annunciato un’iniziativa legale per la quale si avvarranno dell’assistenza di Alessandra Ballerini, avvocatessa di Genova e collaboratrice del nostro giornale. Ma in rete, com’è facile intuire, prevalgono le risposte sarcastiche. Sui social sta girando la foto della fontana «piombata» con un commento «evangelico»: «Avevi sete e ti abbiamo tolto dall’acqua – Dal Vangelo secondo Marco» (Marco è il nome di battesimo del Sindaco di Pisa Filippeschi).
L’amministrazione, dal canto suo, si è chiusa nel silenzio: né il primo cittadino, né gli assessori, hanno commentato la vicenda.

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Sergio Bontempelli