Europa

Mos maiorum, si replica

Fulvio Vassallo Paleologo - 24 Marzo 2015

Nel 2014 la Presidenza italiana dell’Unione Europea, costretta ad abbandonare la missione di salvataggio Mare Nostrum, promuoveva l’operazione congiunta di polizia “Mos Maiorum” con l’obiettivo di controllare e schedare il maggior numero di migranti e profughi costretti all’ingresso irregolare in Europa dall’assenza di canali umanitari di ingresso, ed ancora costretti a movimenti secondari da un paese all’altro dell’Unione, per effetto del Regolamento Dublino III, che ancora oggi costringe nel primo paese di ingresso dell’area Schengen chi voglia presentare una istanza di protezione internazionale.

Adesso, mentre gli effetti della crisi economica e i continui allarmi sulla sicurezza alimentano le peggiori pulsioni della popolazione europea, rimbalzata da una paura all’altra, l’Unione Europea decide in forma semiclandestina un’altra operazione congiunta di polizia, denominata Amberlight 2015, con l’obiettivo di identificare e schedare il maggior numero possibile di migranti presenti nel territorio europeo. Si crede che si possa garantire in questo modo una maggiore sicurezza contro il rischio di attacchi terroristici. Un obiettivo che potrebbe tradursi con l’arresto di coloro che non sono in grado di provare la propria identità, con altri prelievi violenti delle impronte digitali, con l’internamento di potenziali richiedenti asilo nelle strutture di accoglienza, alcune delle quali, anche nei propositi del ministro Alfano, dovrebbero trasformarsi di nuovo in centri di detenzione. Sembra sempre più vicina la fine del diritto di asilo europeo. Avviene tutto al di fuori delle aule del Parlamento, tutte le decisioni sono riservate a procedure di comitato ed a gruppi ristretti di esperti.

Fulvio Vassallo Paleologo (da Diritti e frontiere)