Nigeria

Soldi sporchi, corruzione in graphic novel

Stefania Ragusa - 24 Marzo 2015

imageA proposito dei profughi ambientali (e della necessità di riconoscere loro una vera protezione internazionale); a proposito della Nigeria, e delle ragioni complesse per cui da questo Paese (pur in grande ascesa economica) si continua a scappare; a proposito anche delle responsabilità occidentali, dirette e indirette, nelle crisi acute e croniche che affliggono molte nazioni del cosiddetto terzo mondo: ecco una graphic novel fresca di stampa che può aiutare a comprendere meglio la realtà.

Si intitola Soldi Sporchi, l’ha realizzata l’associazione Re:Commons per la casa editrice Round Robin, e racconta la storia (vera, verissima) di un eroe borghese africano.
Dotun Oloko, questo il suo nome, era un imprenditore nigeriano, lavorava a Lagos nel campo della comunicazione e image.-1si era messo in testa di fare un documentario sulla corruzione nel suo Paese. Facendo le sue ricerche scopre che la Commissione sui Crimini Finanziari, stava indagando su un potentissimo uomo politico nigeriano, James Ibori, governatore del Delta, lo stato nigeriano “accomodato” su enormi giacimenti di oro nero, sfruttato disinvoltamente dalle multinazionali del petrolio, con danni enormi per l’ambiente, nessuna ricaduta positiva sulla popolazione locale e vantaggi economici elevatissimi per un ristretto numero di politici (cfr. al riguardo il nostro articolo di qualche tempo fa Il vero prezzo della benzina).
Scopre anche che c’è un private equity africano, l’Emerging Capital Partners, implicato nelle operazioni illecite di Ibori, che riceve fondi da vari governi occidentali e dalla Bei. Oloko vola fino a Londra per avvisare i partner europei, ma si trova davanti a un muro di gomma. Gli interessati, tra questi c’è anche la cooperazione inglese, non vogliono sapere (proabilmente perché già sanno). Anche la BEI fa orecchie da mercante. Qualcuno si premura però di dar notizia, in Nigeria, del suo zelo. Cominciano le minacce e i suoi figli (nel frattempo la famiglia si era trasferita a Londra) vengono avvicinati all’uscita della scuola da emissari dell’ECP.
image.-2Quando sta per mollare il colpo, Oloko viene a sapere, per caso, dell’esistenza della ong inglese The Cornerhouse, inserita nel network europeo Counter Balance (di cui fa parte anche Re:Commons), che si occupa di monitorare l’azione dell’EIB e di altri organismi finanziari. La contatta. Le sue segnalazioni vengono valutate e ritenute più che serie, e l’intera vicenda cambia direzione. La denuncia arriva alla Camera dei Comuni e Ibori è costretto a fuggire. Nel 2012 sarà condannato a 13 anni di prigione (a breve inizierà il processo d’appello). Si calcola che abbia sottratto alle casse dell stato oltre 250milioni di dollari. Andrew Mitchell, segretario di stato inglese, presenterà a Oloko delle scuse ufficiali.

Il perno del libro è la spy story, ma Soldi Sporchi si presta a vari livelli di lettura e contiene tutte le informazioni non solo per ricostruire e approfondire la vicenda Ibori, ma anche per capire cosa sia accaduto e continua ad accadere nel delta del Niger da quando è cominciata l’attività estrattiva. In appendice al testo, infati, troviamo un rapporto sulla regione firmato Re:Common e risalente al 2011: Il delta dei veleni.
«Realizzare questo testo è stata una vera sfida per noi – dice Luca Manes, uno degli autori – Eravamo di fronte a tematiche complesse, molto tecniche, difficili da affrontare a fumetti. Ma proprio per questo abbiamo pensato che valesse assolutamente la pena di farlo: per raggiungere un pubblico più ampio, per far conoscere la realtà nigeriana e gli intrecci di responsabilità occidentali anche al di fuori dei soliti giri».
A giugno uscirà anche una versione inglese, sotto forma di e-book, che potrà essere scaricata e letta facilmente anche in Nigeria. «Perché è anche lì che bisogna tenere viva l’attenzione». In Nigeria, per la cronaca, tra pochi giorni (il 28 marzo) si va ad elezioni, ma nessuno, per la verità, si aspetta grandi cambiamenti.

Stefania Ragusa