In questo numero

Ancora di afroitaliani e altre storie

Stefania Ragusa - 6 Aprile 2015

Afroitaliano sarai tu è il titolo –  intenzionalmente aggressivo – che Roxanne D. Costa, una nostra giovane lettrice italo-etiope, ha dato a un articolo-lettera che ci ha affidato e che si inserisce nel dibattito sulla cosiddetta afroitalianità di cui ci siamo recentemente occupati. Il suo scritto non rappresenta il punto di vista del Corriere delle Migrazioni, ma contiene molti interessanti elementi di riflessione e, secondo noi, merita di essere condiviso.

Questa settimana apriamo il giornale su un argomento completamente diverso: il caso Brescia. La condizione, cioè, di una città che vanta un’antica e organizzata presenza migrante ma che si sta rivelando, anche sotto una giunta di  centrosinistra, sempre più ostile all’integrazione e incapace di sostenere il dissenso. A Brescia, per darvi un’idea, le richieste presentate in occasione della cosiddetta sanatoria-truffa  del 2012 sono state respinte nel 78% dei casi – a fronte di una media nazionale del 20%. Ce ne parlano. Chiara Zanini e Stefano Galieni.  Galieni, sulla base dei dati forniti da Medici senza Frontiere, in occasione del lancio della campagna Milioni di passi, ci propone anche una mappa delle destinazioni reali e non percepite dei profughi nel mondo. L’Italia, nella classifica dei Paesi d’accoglienza,  si pone al 35° posto, molto dopo Pakistan, Libano, Iran e Turchia. Ve lo immaginavate?

Al Metropoliz – una ex fabbrica occupata nel quartiere romano di Tor Sapienza – i bambini rom e i figli di migranti vanno a scuola e giocano a calcio insieme. Martina Zanchi ci parla di questo modello di integrazione che funziona, grazie a un gruppo di volontari determinati e, tutto sommato, a costo quasi zero. Aude Fourel, artista e film maker che vive e lavora tra Lione e Roma, tratteggia un profilo di René Vautier, regista fracese di grande valore ma poco noto in Italia, che ci ha lasciati pochi mesi fa. Il suo Afrique 50 è stato il primo film anticoloniale francese.

Sergio Bontempelli affronta il tema delle statistiche sull’immigrazione e di come esse talvolta possano essere deformanti e, in un altro articolo, ci parla dei rom che, con buona pace dei pregiudizi,  vivono in case e appartamenti. Molto azzeccato il titolo: I rom a casa loro.
Per quanto riguarda la scor-data, Daniele Barbieri ci segnala il 4 aprile 1589, giorno in cui moriva San Benedetto il Moro, il primo santo nero nella storia della chiesa.

Anche noi, come molti di voi (supponiamo), siamo sconvolti e addolorati per quanto accaduto a Garissa, in Kenya. Anche noi, come molti di voi (supponiamo),abbiamo fatto molte ricerche on line per provare a capire meglio. E di una cosa siamo certi: questa strage non può essere venduta come espressione dello scontro tra Islam e Cristianesimo. Se aveste tempo, vi consigliamo di leggere questo articolo uscito sul sito The Conversation. Grazie, Igiaba Scego, per avercelo segnalato.

E’ tutto. Buona lettura!

Stefania Ragusa

direttore@corrieredellemigrazioni.it