Cultura araba

Souad Massi, tra musica e parole

Chiara Comito - 12 Aprile 2015
  • Nella foto: Souad Massi (www.cafedeladanse.com)
  • Nella foto: Souad Massi (www.cafedeladanse.com)

E’ uscito il nuovo album dell’artista algerina Souad Massi: si intitola Al-Mutakallimun e comprende dieci canzoni. Le tracce dell’album sono in realtà dieci poesie della letteratura araba classica, che comprendono i poeti arabo-andalusi e Al-Shabbi, il più importante poeta tunisino del Novecento. Sono poesie che parlano di libertà, amore, ribellione, vita.

Al-Mutakallimun, che è stato tradotto con “I dotti della parola” (cioè gli oratori, anche se letteralmente i “mutakallimun” sono i dotti musulmani che professano la scienza del kalam, la teologia) è l’ultimo originale progetto musicale dell’artista algerina di origine cabila, nata nel 1972 ad Algeri, che ora vive in Francia.

Come racconta l’HuffPost Maghreb, Al-Mutakallimun non è il primo progetto di questo tipo in cui Massi si è cimentata: nel precedente Chouers de Cordoue, l’artista ha celebrato i fasti della città di Cordova del IX-X secolo, di cui le interessava in particolare modo sottolineare il clima di pacifica coesistenza tra ebrei, musulmani e cristiani.

Al-Mutakallimun nasce da un intento simile: omaggiare la grande letteratura araba classica e ricordare agli arabi di oggi le loro origini, la storia, la millenaria cultura, le lotte contro le tirannie e le oppressioni. “Questi testi parlano di alcool, sesso, omosessualità. I poeti celebravano l’amore e morivano anche d’amore”, ha raccontato in un’ intervista a Middle East Eye.

Per tradurre le dieci canzoni, che sono anche illustrate da altrettante calligrafie, Massi ha avuto bisogno dell’aiuto di alcuni esperti di poesia araba classica. Lei, nata in una famiglia berbera e cresciuta nella cultura araba, berbera e chaabi (popolare), adora l’arabo e con Al-Mutakallimun voleva condividere con il pubblico la bellezza di questa lingua e la sua grandezza e apertura di spirito.

La poesia per Souad Massi è fondamentale perché è azione, è il potere della parola che dà forza alle azioni degli uomini. E la poesia araba classica, in questo momento di dolore, confusione e disinformazione che circonda il mondo arabo, può svolgere un ruolo illuminante.

“Mi sento terribilmente frustrata per i cliché che sento sul mondo arabo, che è molto vasto, e mi intristisco quando viene spesso associato al terrorismo. Io mi sono vissuta la guerra civile in Algeria, ho sofferto per il terrorismo come molti altri. E’ ingiusto che veniamo associati a questa immagine, ingiusto anche per tutti i giornalisti che sono dietro le barricate. [Con questo mio lavoro] volevo parlare del volto nascosto del mondo arabo”.

O forse, quello meno conosciuto: la poesia, appunto.

Chiara Comito