Volontari in emergenza

Il telefono che salva le vite

- 24 Aprile 2015

Da alcuni mesi è attivo un numero di telefono che da solo sta aiutando a salvare le vite di molti migranti: l’alarm phone del progetto Watch The Med. Già ai tempi di Mare Nostrum una rete internazionale di attivisti nata attorno a Borderline aveva considerato di rendere operativa questa modalità di soccorso, rapida ed efficace, sapendo che le persone che rischiano la vita in mare non hanno altra via che gli sms e le telefonate per chiedere aiuto. Con gli esiti positivi avuti da ottobre 2014 in avanti, il sito Watchthemed.net è cresciuto ospitando report e aggiornamenti che tengono conto di segnalazioni giunte tramite un form, un’app e via e-mail da tutto il Mediterraneo. In questo modo è possibile mappare le zone più a rischio in mare e in terra, ossia quelle in cui più frequentemente si verificano respingimenti (per i quali Italia e Grecia sono state condannate nel 2012) e violazioni dei diritti. Per lanciare la campagna gli attivisti hanno chiamato a raccolta sia alcuni nuovi rifugiati, sia studiosi del calibro del filosofo Etienne Balibar e la scrittrice premio Nobel Elfriede Jelinek.

Gestire la telefonata di chi rischia di annegare o di chi viene respinto ad una frontiera non dev’essere emotivamente facile per nessuno, ma sono diverse le professionalità e le qualità che si possono mettere in campo per prendere parte all’operazione. Gli organizzatori sanno bene che Watchthemed da sola non potrà risolvere la questione delle morti in mare, e che potrà farlo solo una reale cooperazione tra stati. Ma sanno anche che nel frattempo qualcosa va fatto. Secondo quanto riportato dal Guardian e da altre fonti, l’Europa intende accogliere non più di 5000 profughi, pur sapendo dall’Onu che potrebbero essere un milione quelli pronti ad arrivare. Mentre tutto il mondo in questi giorni parla delle migliaia di persone morte negli ultimi anni a poca distanza dalle coste sicule, mentre si moltiplicano gli appelli della società civile e le manifestazioni di protesta come #DontLetThemDrown a Brighton, mentre Renzi indica negli scafisti gli unici responsabili, a noi sembra che il progetto Watch the Med, con i suoi ricercatori e volontari di ogni dove, sia semplicemente meritevole di essere conosciuto.

www.watchthemed.net + 334 86 51 71 61
www.facebook.com/watchthemed
I volantini si trovano in varie lingue al link www.watchthemed.net/index.php/page/index/12
www.boats4people.org
www.forensic-architecture.org