Cronache

Roma, un centro sociale sotto assedio

- 13 Maggio 2015

Giovedì mattina, le mamme che accompagnavano i bambini a scuola hanno visto un impressionante via vai di blindati della polizia e di ruspe. Siamo a Roma, quartiere di San Giovanni. I mezzi si dirigevano nella palazzina di Via Nola 5, dove da quasi tre anni sorgeva lo SCUP, acronimo che sta per Sport e Cultura Popolare, uno dei tanti centri sociali della Capitale. Ma si tratta di uno spazio particolare per vari motivi. La palazzina, un tempo di proprietà pubblica, è stata ceduta nel 2004 a una società immobiliare che la stava lasciando andare in malora, come capita a tanti stabili. I ragazzi che l’hanno occupata ne hanno fatto uno spazio aperto al pubblico in cui funziona una biblioteca, si organizzano seminari, feste, c’è uno spazio per bambini – sono tante le famiglie che non sanno come poter far giocare i propri figli al sicuro – istruttori preparati insegnano sport. Insomma un posto restituito alla cittadinanza.

Particolarmente attivo sul fronte dell’antirazzismo, lo SCUP è divenuto luogo di ritrovo e confronto per numerose associazioni di giovani figli di immigrati che ne hanno fatto uno spazio realmente multiculturale e inclusivo. La struttura è di proprietà privata e non stupisce certo il tentativo di chi l’ha ottenuta di rientrarne in possesso. Lascia l’amaro in bocca però quello che è accaduto. Allo sgombero è immediatamente seguita la distruzione totale, con le ruspe, delle strutture realizzate dagli occupanti: la palestra, le finestre, i gazebo, la biblioteca, tutto sfasciato da una ditta specializzata in demolizioni. Peccato che non esisteva nessuna autorizzazione ad aprire un cantiere in tale fretta. Quello che serviva era spaccare tutto per impedire qualsiasi tipo di ricostruzione.
L’intervento di una parlamentare e di una consigliera regionale hanno impedito di far proseguire l’opera iniziata dai bulldozer e permesso a coloro che sostengono il centro di riunirsi e convocare una conferenza stampa, un’affollata assemblea che ha poi portato a spostare quello che era rimasto in un altro edificio. Da Roma Capitale, il sito istituzionale del Comune, si è appreso che lo stesso non era stato informato di tale operazione. Rispettando il diritto dei proprietari il Comune ha garantito che vigilerà affinché non venga alterata la destinazione d’uso della palazzina di Via Nola, ma il rischio che ad una fase di silenzio segua un percorso fondato sulla speculazione non è certo scongiurato. Dalla nuova sede in Via Tuscolana 83 i giovani di SCUP vigileranno, intanto il quartiere è stato privato di un servizio altrimenti non garantito.