Catania. Dopo lo sbarco la violazione delle procedure d’asilo

L.M. - 26 Ottobre 2010
Impedito l’accesso al “PalaNitta”, anche ad Acnur e Save the Children. Caricato il presidio anti-razzista
Di Melting Pot Europa (Foto Ansa.it)


ZERO DIRITTI. Dopo lo sbarco della mattinata, i migranti, 128 tra cui quasi la metà minori, sono stati dirottati al “PalaNitta”, un impianto sportivo nel rione di Librino, Catania, dove la guardia di Finanza sta procedendo all’identificazione degli stessi. Se in un primo momento sembrava fossero immediatamente destinati al rimpatrio, questa nuova tappa serve alle autorità locali per procedere all’identificazione. Secondo la Guardia di finanza solo 10 sarebbero i minori anche se secondo gli avvocati e le associazioni accorse sarebbero molti di più. E non è un caso che ad Acnur e Save he Children venga inibito l’accesso alla struttura. 

Il presidio della rete anti razzista catanese, giunta sul luogo dopo aver “scoperto” a fatica dove sarebbero stati portati i migranti successivamente alllo sbarco ed alle cariche della scorsa notte sul molo, ha tentato di comunicare con l’interno del PalaNitta per fornire in diverse lingue i numeri ed i nomi degli avvocati utili a seguire le procedure di richiesta d’asilo. La risposta è stata una carica delle forze dell’ordine con due contusi tra i manifestanti.  
La cosa più grave è la violazione in corso delle procedure per la richiesta della protezione internazionale che emerge dalle stesse dichiarazioni dell guardia di Finanza. Le fiamme gialle infatti sostengono che i migranti avrebbero “dichiarato di essere palestinesi per potere chiedere asilo politico”, ed invece “noi siamo convinti che si tratti di egiziani”. Ma la competenza a rilevare la nazionalità e l’età di chi abbia presentato richiesta d’asilo non può che essere della Commissione territoriale, non quindi campo di intervento della guardia di Finanza. Grave anche che non venga concesso l’ingresso ad Acnur e Save The Children. 
Dal presidio intanto i manifestatanti fanno sapere che non lasceranno eseguire il rimpatrio forzato dei migranti senza che sia loro garantito di accedere alle procedure d’asilo.

Aggiornamento 1: Ancora scontri a Catania, nel rione Librino, tra la polizia e gli anti-razzisti, che protestano contro la decisione di respingimento di massa dei 128 migranti salpati a Catania. All’UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati, è stato impedito l’accesso al Pala Nitta.


Aggiornamento 2: Il Viminale: “Nella serata di oggi saranno rimpatriati, con un apposito volo charter dall’aeroporto di Catania e diretto a Il Cairo, 68 cittadini egiziani del gruppo dei 131 clandestini intercettati ieri a bordo di un’imbarcazione a largo delle coste siciliane”. 


Aggiornamento 3: “Viene pregiudicato il diritto degli stranieri – dicono le associazioni – alla richiesta di protezione internazionale. Viene rilevato, inoltre, che i 46 minori presenti nella struttura, contrariamente a quanto previsto dalla normativa vigente, abbiano pernottato insieme al gruppo degli adulti, in assenza di mediatori, assistenti sociali, educatori, e non siano stati tuttora trasferiti alle comunita’ di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Dieci stranieri tra la giornata del 26 e del 27 sono stati ricoverati in strutture ospedaliere della citta’ e subito dimessi “pur presentando condizioni di salute assai precarie”. Rilevato tutto questo, spiegano le associazioni, “ci sembra evidente che il disegno del ministero dell’Interno sia quello di procedere aduna rapida espulsione di massa senza offrire le garanzie previste dalla normativa in materia di protezione umanitaria in violazione delle normative italiane e internazionali”. Fonte AGI


Aggiornamento 4: I 68 cittadini che si è presunto siano egiziani, sono stati rimpatriati in Egitto, dopo un sommario controllo da parte di un funzionario egiziano – direttamente in aeroporto, a pochi minuti dal rimpatrio!-. I 46 minori sono stati trasferiti in delle case famiglia, tranne che per quei minori considerati complici degli scafisti.