Arresti a Brescia: immigrati portati nei centri di identificazione ed espulsione

L.M. - 9 Novembre 2010
Arresti a Brescia: immigrati portati nei CIE di Milano e Torino. Intanto cresce la solidarietà con Milano e Brescia in giro per l’Italia
di Macerie

SOS BRESCIA. Non poteva esserci messaggio più chiaro, da parte del ministero degli Interni. Se non hai i documenti puoi solo stare zitto. E così, oltre gli arrestati, i senza-documenti catturati durante le cariche di questa mattina (8 novembre, ndr) a Brescia sono finiti diritti diritti dentro ai Cie pronti ad essere deportati. C’è chi dice siano venti e chi dodici. Tre sono finiti in via Corelli a Milano, almeno uno in corso Brunelleschi a Torino e di uno si dice sia stato già portato a Malpensa…

Aggiornamento ore 24.00. Allora i numeri. Da quel che si capisce, dei senza-documenti fermati a Brescia quattro sono stati arrestati, tre sono in via Corelli a Milano e cinque – o sei – qui a Torino. Ne mancano tre – o quattro – che potrebbero essere in altri Centri, anche se qualcuno sostiene possano essere già stati accompagnati alla frontiera.

Aggiornamento 9 novembre, ore 15,30. Nel Cie di Torino sono rinchiusi sei dei fermati di Brescia. Cinque sono arrivati già ieri ed uno solo oggi. Domani mattina avranno l’udienza davanti al Giudice di Pace, che deciderà se convalidare o meno il loro trattenimento. La polizia e la Croce Rossa di corso Brunelleschi, nell’attesa, hanno deciso di raggrupparli tutti nell’area rossa del Centro, lontano dagli altri reclusi che tengono normalmente i contatti con l’esterno, insieme a chi rimane dei reduci della rivolta di Elmas.

Aggiornamento 9 novembre, ore 22,00. Nonostante il silenzio dei media, i fatti di Brescia stanno cominciando a creare un bel po’ di mobilitazione in giro per l’Italia. Non certo all’altezza della rabbia che le cariche di ieri mattina dovrebbero suscitare, per carità, ed in più il fatto stesso che le iniziative dei migranti in lotta – sia a Brescia che a Milano – siano partite su parole d’ordine specifiche sulla sanatoria e contro la regolarizzazione truffa del 2009 lascia le porte aperte a tutti i figli e ai nipoti degli inventori dei Cpt, che scalpitano per ritornare ad ammosciare le piazze con le loro bandierine e i loro comunicati. Ma tant’è: sarà la lotta stessa a fare chiarezza.

Aggiornamento 10 novembre, ore 0,30. Da una telefonata dal Cie di corso Brunelleschi apprendiamo che fuori le mura si sentono urla e mortaretti: “libertà!”, “libertà!”. In molti, soprattutto dall’area gialla, stanno rispondendo al saluto urlando e battendo. I finanzieri si stanno avviando verso i cancelli d’uscita, armati di manganelli, probabilmente per bloccare gli ignoti contestatori.