Storie di extracomunitaria follia

L.M. - 5 Gennaio 2011
Storie di extracomunitaria follia. Di Claudiléia Lemes Dias. 190 pag, 12 euro. Mangrovie edizioni
di Luigi Riccio

RECENSIONI. Un’umanità colorata, vivace, disperata, confusa. Dal bambino indiano che cerca di raggiungere l’Italia e affoga in acque internazionali al direttore d’orchestra che riscopre il suo passato da rom strappato dai nazisti alla famiglia; dall’angelo custode di un transessuale brasiliano all’anziana Livia e alla sua amicizia con un drago cinese… extracomunitaria follia, appunto. Dove ogni racconto è una storia che trascende in sé la storia e traccia un universo più generale.
Che siano giovani marocchini assoldati dalla Lega Nord per affiggere manifesti o un povero africano venduto all’asta; che sia il pianto di una madre per il figlio annegato durante la traversata o un gruppo di naufraghi coopti su una spiaggia di nudisti, poco conta.
A rimanere è il bruciore di generazioni in lotta contro la protervia delle frontiere, le ordinarie discriminazioni che plasmano le diverse identità in una sola, grigia e poco rilevante; la voglia di farcela, di riuscirci; di accettare il nuovo senza per forza rinnegare ciò che si è e si è stati. La follia non è solo un’oggettiva devianza sociale, ma anche un modo per dipingere il diverso come un diverso in piena regola. Per questo, i racconti di questo libro, usano questa parola come manto: per ricordare che lo “strano” non è un attributo esotico, appartiene all’umanità in generale, tutti noi lo siamo.