di Luigi Riccio
RECENSIONI. Un’umanità colorata, vivace, disperata, confusa. Dal bambino indiano che cerca di raggiungere l’Italia e affoga in acque internazionali al direttore d’orchestra che riscopre il suo passato da rom strappato dai nazisti alla famiglia; dall’angelo custode di un transessuale brasiliano all’anziana Livia e alla sua amicizia con un drago cinese… extracomunitaria follia, appunto. Dove ogni racconto è una storia che trascende in sé la storia e traccia un universo più generale.
Che siano giovani marocchini assoldati dalla Lega Nord per affiggere manifesti o un povero africano venduto all’asta; che sia il pianto di una madre per il figlio annegato durante la traversata o un gruppo di naufraghi coopti su una spiaggia di nudisti, poco conta.
A rimanere è il bruciore di generazioni in lotta contro la protervia delle frontiere, le ordinarie discriminazioni che plasmano le diverse identità in una sola, grigia e poco rilevante; la voglia di farcela, di riuscirci; di accettare il nuovo senza per forza rinnegare ciò che si è e si è stati. La follia non è solo un’oggettiva devianza sociale, ma anche un modo per dipingere il diverso come un diverso in piena regola. Per questo, i racconti di questo libro, usano questa parola come manto: per ricordare che lo “strano” non è un attributo esotico, appartiene all’umanità in generale, tutti noi lo siamo.