Tunisi come Bucarest. La pace all'ombra dei cannoni?

L.M. - 15 Gennaio 2011

L’esercito ha preso il potere. Ha mandato via il presidente in carica e ha nominato il primo ministro Mohammed Al Ghannouchi come Presidente della Repubblica ad interim. Questo risolverà i problemi dei giovani?

di Karim Metref
TUNISIA. Sembra uno scenario già vissuto, varie volte. La crisi tunisina sta andando verso una soluzione alla romena. Si caccia (o si uccide) il tiranno. Poi l’esercito prende il potere e rimpasta un sistema tutto nuovo, solo che lo fa utilizzando gli uomini di quello vecchio. Cambiare tutto perché nulla cambi?

Erano giorni che sul net giravano voci a favore dell’esercito. Un generale avrebbe, secondo queste voci, dato le dimissioni per non sparare contro la folla. Slogan che manifestanti avrebbero cantato che inneggiano alla presa di potere da parte dell’esercito, ritenuto, sempre secondo le stesse voci, onesto e imparziale, al contrario delle tanto odiate forze dell’ordine…
Oggi questo sogno di qualcuno è diventato realtà. L’esercito ha preso il potere e il controllo delle istituzioni. Bloccato confini e aeroporti, dopo aver lasciato partire l’aereo che in questo momento sta portando il presidente decaduto verso l’esilio dorato, in Francia probabilmente, come ogni dittatore africano che si rispetti. Oppure verso l’Italia per chiedere ai figli politici di Craxi di ricambiare il servizio che lui fece a loro padre. Dopo tutto anche lui é un figlio politico di Craxi (http://www.repubblica.it/online/fatti/afri/nigro/nigro.html?ref=search) come che non è solo all’Italia che il vecchio leader socialista ha lasciato dei regali avvelenati.
Invece giungono, mentre scrivo, notizie dell’arresto di alcuni membri della famiglia Tarabulsi. Parenti della moglie di Ben Alì. Un clan di predoni che erano presenti a tutti i livelli del potere e hanno arraffato tutto intorno a loro. Dopo la presa di potere, il primo ministro è stato autorizzato a autoproclamarsi Presidente ad interim (contro la costituzione, secondo alcuni esperti tunisini sentiti dal la rete Al jazeera) e si sta preparando a nominare un governo provvisorio prendendo la materia prima nelle fila del vecchio sistema.Le notizie interne ed esterne già cominciano a cambiare natura. Mentre qualcuno continua a dire che la gente non é soddisfatta di questa soluzione perché Al Ghanouchi era odiato almeno quanto Ben Ali, se non di più. ALtre più numerose cominciano a parlare di scene di euforia e di popolazione che sta abbracciando l’esercito per le strade.
L’unica speranza é che la popolazione non si lasci prendere in giro e che, ora che ha cominciato a parlare, che continui a premere per avere un periodo transitorio, il più breve possibile. Per non ritrovarsi con 20 anni di stato di emergenza come in Algeria. Per chiedere subito apertura degli spazi di libertà e fine delle repressioni.

Fonte foto: http://www.facebook.com/Tunisie.Liberty