Verrà domani e avrà i tuoi occhi

L.M. - 11 Aprile 2011
I racconti finalisti del concorso del Comitato Primo Marzo e della casa editrice Compagnie delle Lettere vedono finalmente la luce nell’antologia “Verrà domani e avrà i tuoi occhi”. Per promuovere i valori della mixité e dell’integrazione sociale
di Cristina Sebastiani
LIBRI. La casa editrice Compagnie delle Lettere nasce con la vocazione della letteratura della migrazione. Quando è uscito il comunicato stampa per annunciare la nascita di questa raccolta di racconti, più di una persona mi ha detto: perchè ci sei anche tu? non sei migrante. L’antologia si chiama “Verrà domani e avrà i tuoi occhi” ed è a cura del Movimento Primo Marzo (www.primomarzo2011.it).

Io non sono migrante e non lo sono nemmeno alcune altre delle persone che scrivono con me in questa antologia, altre lo sono, altre ancora lo sono solo perchè è l’Italia ad appiccicar loro un etichetta che non desiderano: questa è la migrazione e questa è la risposta.

La migrazione è fatta di spostamenti e di passaggi, di modifiche e di cambiamenti, anche le etichette cambiano. Oggi sappiamo che l’emigrato non è più solo quello che parte per l’America con la valigia di cartone in mano – magari parte per una verde Università svedese che gli offre benefit da favola inimmaginabili in Italia per avere il privilegio di disporre della sua intelligenza oppure parte per l’Africa a fare ricerca sociale sul campo o a coltivare un campo con metodi eco-sostenibili mai sostenuti dalle nostre parti. E sappiamo che l’immigrato a volte è nato qui e condivide la nostra stessa italianità (sempre che esista un concetto così netto), ma le leggi non sono ancora pronte, poverine, a dirlo italiano; a volte è nato all’estero da genitori di nazionalità differenti che hanno viaggiato e scoperto luoghi e culture prima di stabilirsi in Italia, e porta in sé prima di tutto se stesso e poi la somma di tutto ciò da cui viene; a volte è nato in un villaggio nomade, in una caotica megalopoli asiatica, a volte ha studiato, altre volte non l’ha potuto fare, a volte è partito per scelta, in aereo e con i vestiti eleganti, altre volte è scappato e nessuno può veramente raccontare quello che ha passato. E anche noi, nati, cresciuti, alimentati da quest’aria e questa terra, siamo cambiati: non siamo più quelli della generazione dei nostri genitori, la migrazione è nel nostro sangue, nessuno può dirsi esente, e tutti possiamo avere qualcosa da dire.
Ecco cos’è questa antologia, il paziente lavoro di selezione e raccolta di racconti di “letteratura delle migrazioni” di un gruppo di persone, scrittori e scrittirici, poeti e letterati, studiosi e anche dilettanti che hano in comune il fatto di avere qualcosa da dire sulla migrazione. Qualcosa di importante, che non anticiperò nei dettagli di ciascuno perchè sarebbe come raccontare la fine del film. Qualcosa che non è nemmeno il solito banale, schieramento, di storie-fotografie di immigrati, più o meno tragiche, più o meno complicate: qui dentro c’è carne, cuore, pensiero e azione, c’è tutta una nuova società.
Leggetela.
I racconti sono di Julio Monteiro Martins, Giorgio Nardi, Christiana de Caldas Brito, Savina Dolores Massa, Michele Zizzari, Claudiléia Lemes Dias, Aurora Filiberto Hernandez, Paolo Piccoli, Lorenzo Mazzoni, Kathiusca Toala Olivares, Guergana Radeva, Irina Serban, Enrica Boffetta, Flore Murard-Yovanovitch, Ingy Mubiayi, Alfredo Chiatello, Cristina Sebastiani, Simone Silva, Antonia Piredda, Judicael Ouango Kiswendsida.
La trovate il 1 Marzo 2011 nelle maggiori piazze italiane in occasione della manifestazione nazionale promossa dal Movimento Primo Marzo “24h senza di noi”, e in libreria.