Non c'è posto per gli stranieri alla scuola materna: precedenza agli italiani

L.M. - 11 Giugno 2012
Succede a Borgomanero, in provincia di Novara. Sono 40 i bambini che sono rimasti fuori dalle tre scuole materne del centro storico. I genitori, tra loro anche alcuni italiani, contestano la decisione. Il dirigente scolastico: “Non vogliamo discriminare”
ATTUALITA‘. Nelle tre scuole materne del centro storico di Borgomanero, in provincia di Novara, non c’è posto per una quarantina di bambini. E sono tutti stranieri. Il Consiglio di circolo ha infatti deciso di dare la precedenza agli alunni con cittadinanza italiana. Per gli altri, l’unica alternativa è quella di frequentare le scuole materne sparse nelle diverse frazioni del Comune.

“Sono troppo lontane, non tutti possono accompagnare i figli in auto e finiscono per rinunciarvi” sottolinea Mbacke Khady, presidente dell’associazione Donne per l’integrazione, che sta sostenendo la battaglia delle famiglie i cui figli sono esclusi.
Una ventina di genitori, tra loro anche alcuni italiani, hanno scritto al Dirigente scolastico, Teresa Valsesia, per contestare la decisione di lasciare fuori dalla porta i bambini non italiani: è infatti in contrasto con gli articoli 2, 3 e 34 della Costituzione e con il dpr 394 del 1999 articolo 45 in cui prevede che “i minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione… nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.
Nel comune di Borgomanero le scuole materne sono sei. Il problema di sovraffollamento esiste solo in quelle di corso Roma, via delle Scuole e Pascoli. “Non vogliamo discriminare nessuno – replica il dirigente scolastico -. È solo un problema di spazi. Abbiamo chiesto alla Regione piemonte di poter istituire una sezione in più nelle scuole nel centro del paese. L’altra soluzione è che il Comune istituisca una navetta per il trasporto dei bambini nelle frazioni. A quel punto toglieremmo il criterio della cittadinanza e ne adotteremmo altri per evitare che i bambini stranieri siano tutti concentrati nelle scuole nelle frazioni”. Il dirigente scolastico ha anche chiesto un parere giuridico all’Ufficio scolastico provinciale sulla legittimità del criterio della cittadinanza, che nella delibera contestata è esteso anche alle scuole elementari. “Non sono un avvocato mi rimetto al giudizio degli esperti, se è contro la legge lo togliamo -conclude-. Alle elementari non rifiutiamo nessuno comunque”.
I genitori annunciano di voler denunciare il caso alla Commissione europea. “Come posso spiegare a mio figlio che non potrà andare a scuola solo perché mia moglie ed io siamo di origine romena? Lui è nato in Italia così come la maggioranza dei bambini esclusi” aggiunge uno dei genitori Cojocaru Bogdan.
Redattore Sociale