Processo Corelli, scarcerati gli imputati. Ma ritornano nel Cie

L.M. - 19 Luglio 2012
Scarcerati gli 8 tunisini protagonisti della rivolta al Cie di via Corelli il 15 gennaio scorso. A deciderlo i giudici della prima sezione penale di Milano. Accolta la richiesta delle attenuanti generiche in virtù delle condizioni di abbandono in cui versano i migranti nel Corelli. Dopo il carcere, però, i migranti sono riportati nel Cie.
Gli otto tunisini imputati nel processo per i disordini al Cie di via Corelli del 15 gennaio scorso sono stati scarcerati. A deciderlo i giudici della prima sezione penale di Milano, che hanno condannato 7 di loro a pene fino a 1 anno e 3 mesi. Cadute le accuse per i reati di devastazione, danneggiamento e incendio, è rimasta la sola imputazione per danneggiamento aggravato (LINK). Assolto l’ottavo imputato per “non aver commesso il fatto”.
Nello specifico, per tre di loro la misura del carcere “ha perso efficacia”, perché sono stati condannati a 7 mesi. Gli altri 4, invece, condannati a 1 anno e 3 mesi, sono stati scarcerati su istanza dei difensori, gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, che aveva avuto il beneplacito del pm Grazia Pradella. L’accusa aveva chiesto 7 condanne fino a 3 anni e 4 mesi, ma i giudici hanno ridimensionato il reato di danneggiamento e incendio nel solo danneggiamento. 

Accolta la richiesta del pm Pradella sulla concessione delle attenuanti generiche. Queste, erano state richieste in virtù delle “difficoltà di queste persone che si ritrovano ristrette in condizioni di abbandono”. Gli operatori sociali chiamati a testimoniare dalle difese, avevano descritto le condizioni dei migranti che vivono nei Cie come “pessime”. Sempre su richiesta delle difese, l’11 luglio aveva testimoniato anche Angela Pria, capo dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno. Le motivazioni della sentenza saranno depositate il 16 settembre.Dato che i migranti sono tutti sprovvisti di permesso di soggiorno, sono stati tutti riportati nel Cie di via Corelli.