Key Words

Crimini dell'odio

- 1 Giugno 2013

Dall’inglese “hate crimes”, comprendono tutte le violenze perpetrate ai danni di persone a causa della loro appartenenza ad un gruppo sociale, identificato sulla base della razza, dell’etnia, della religione, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere o di particolari condizioni fisiche o psichiche. Sul piano giuridico, un crimine dell’odio si presenta come una norma penale che pone in rilievo l’aspetto discriminatorio del gesto violento e vi ricollega un aggravio di pena. Un crimine dell’odio può riguardare tanto la violenza sulle persone quanto quella sui beni legati alla vittima. Anche i cosiddetti “discorsi d’odio”, possono considerarsi come crimini dell’odio, pur mantenendo una propria specificità.
Ciò che viene in rilievo nei crimini dell’odio e che spiega tanto l’allarme sociale quanto l’aggravio di pena, non sono le idee, in senso lato razziste, della persona che compie tali violenze – e che pur ne costituiscono l’humus culturale dal quale originano – quanto piuttosto le ricadute materiali di questo odio, tanto estremo da condurre ad un’azione che fa della discriminazione la ragione stessa del crimine. Semplificando, picchiare selvaggiamente un omosessuale non costituisce di per sé un crimine dell’odio, ma lo diventa allorché la ragione del pestaggio sia l’orientamento sessuale, reale o presunto, della vittima. La vittima merita di essere pestata in quanto e semplicemente perché fa parte di quella minoranza nei confronti della quale l’aggressore nutre rancore e odio ideologico.
In questi crimini, ad essere sotto accusa è la violenza razzista e lo status di minoranza della vittima rileva in quanto presente nella mente dell’aggressore. Ecco perché un crimine d’odio, ad esempio, omofobico ben potrebbe realizzarsi anche nei confronti di un eterosessuale, qualora l’aggressore lo riconosca come omosessuale. L’azione delittuosa nei crimini dell’odio ha quindi un significato nuovo e diverso da quello di una comune aggressione, non solo per le motivazioni ma anche per il fine perseguito. L’obiettivo non è semplicemente procurare un danno alla persona ma, attraverso di esso, è focalizzato a minare o annientare l’identità – culturale, etnica o sessuale che sia – della vittima e, insieme, del gruppo sociale di riferimento. L’odio cui fanno riferimento questi crimini è quello in senso lato razziale e xenofobo che ricomprende tanto i convincimenti irrazionali di avversione sulla base della razza e dell’etnia quanto quelli a questi comunemente equiparati, come ad esempio i convincimenti omofobici, antisemiti e sessisti.