Cava de' Tirreni

La direttiva storta

- 9 Giugno 2013

Un documento comunale chiede un servizio di controllo per il centro: troppi mendicanti e stranieri. La città insorge

Le ricerche più recenti mostrano che non esiste alcuna causalità diretta tra migranti e criminalità. Alcune, addirittura, evidenziano che, in certi contesti, la presenza migrante sia servita persino ad arginare il degrado. Ma queste notizie a Cava de’ Tirreni, non sono arrivate. Almeno, non alla giunta di centrodestra che governa la città. In una direttiva comunale di pochi giorni fa, infatti, gli assessori alla sicurezza e alla polizia locale chiedono un servizio di controllo da attuare nelle strade del centro storico perché «da diversi mesi si registra in città una maggiore presenza di extracomunitari e di persone provenienti da altri territori dedite a varie attività, certamente non lecite (sic)». Denunciano inoltre la presenza di «mendicanti che dormono sulle panche dei giardini, girovaghi accampati alla stazione, lavavetri ai semafori e extracomunitari che diventano invadenti nei confronti dei cittadini che passeggiano».

La direttiva, che procede senza interruzione per venti righe, ha suscitato immediate polemiche. In molti hanno accusato l’amministrazione di essere razzista e xenofoba e la denuncia è arrivata soprattutto dalle comunità di migranti che da anni vivono a Cava de’ Tirreni in armonia. La città, infatti, da anni lavora per l’integrazione. Cava de’ Tirreni è stata una delle prime città in Italia a dotarsi della Consulta dei Popoli comunitari ed extracomunitari che elegge i suoi rappresentanti tra i cittadini stranieri residenti sul territorio. Il presidente e il vice presidente della Consulta, poi, siedono tra gli scranni del consiglio comunale con diritto di parola. Grazie all’associazione Eugenio Rossetto, una onlus che si occupa di migranti, sono state organizzate quattro edizioni della “Festa dei Popoli di Cava”. L’evento è stato pensato per far conoscere ai cittadini la storia e le tradizioni delle comunità straniere, ma anche per sfatare molti stereotipi. L’Associazione ha creato, inoltre, una bacheca solidale on line dove si incontrano domanda e offerta di lavoro per i migranti. La pagina Facebook dell’iniziativa è diventata, in poco tempo, molto popolare in città, tanto che dalla ricerca di un impiego si è passati all’offerta di mobili, letti e di altri oggetti. Tutto ciò che è disuso per qualcuno, diventa per qualcun altro una preziosa opportunità. Tutto sembrava tranquillo, dunque, fino alla pubblicazione della direttiva.

«Non possiamo accettare che vengano scritte direttive del genere, offensive sia per la forma che per il contenuto» ha commentato Hristina Vladimirova, presidente della Consulta dei Popoli. «Ed è strano che cose del genere vengano dette da chi decide di lavorare proprio con noi stranieri, tramite la Consulta». «Secondo questa direttiva – ha aggiunto Timothy Ahiagba, referente della comunità ghanese – essere un migrante significa essere un delinquente. Queste dichiarazioni vengono rilasciate da persone che occupano ruoli importanti nella pubblica amministrazione. Noi tutti migranti residenti a Cava esprimiamo profondo rammarico». All’amministrazione comunale è arrivata poi anche una protesta da parte del gruppo consiliare di minoranza del Pd che ha chiesto esplicitamente al sindaco Marco Galdi di correggere le affermazioni “dei due sprovveduti assessori”. Anche il partito della Rifondazione Comunista ha emanato un comunicato stampa di condanna, così come varie associazioni cittadine.

Dal comune, intanto, nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali. Solamente l’assessore alla sicurezza, sulla chat di un sito d’informazione locale, ha risposto alle accuse affermando di essere stato frainteso. «Mi dispiace che la direttiva sia stata interpretata male. Da parte mia e del collega nessun giudizio o pregiudizi sugli extracomunitari. Quindi sono da cassare le parole intolleranza o, peggio ancora, xenofobia. La direttiva è rivolta al comando di polizia locale e riguarda tutti. Cavesi e non». Eppure quelle parole sono state scritte. La frase «maggiore presenza di extracomunitari e di persone provenienti da altri territori dedite a varie attività, certamente non lecite» è messa nero su bianco.

Bianca Senatore