In questo numero

Immigrazione, emigrazione, migrazione

Stefania Ragusa - 17 Novembre 2013

Queste parole hanno la stessa radice e si riferiscono in fondo ad un’unica azione (spostarsi da un luogo X dell’universo cosmo a un luogo Y) ma esprimono punti di vista differenti. Immigrazione è quella che ci raggiunge “a casa nostra”: il luogo X è fuori dai nostri confini, quello Y è dove stiamo noi. Il punto di vista dell’emigrazione è diametralmente opposto: il luogo X è il “casa nostra” di chi parte, il luogo Y è la terra straniera in cui si approda. Migrazione è il medesimo movimento ma colto nella sua circolarità, senza fissare case di partenza o di arrivo. Le migrazioni hanno scandito la storia dell’uomo dal suo apparire e hanno reso possibile la nascita delle civiltà.
Dopo avere lavorato per circa un anno  a un progetto editoriale che si chiamava Corriere Immigrazione, noi, cioè la redazione di questo giornale, abbiamo cominciato a pensare che quel nome ci stava stretto. Non corrispondeva al lavoro che stavamo facendo e avevamo in mente. Non esprimeva il nostro punto di vista. Da qui la decisione di cambiarlo e impegnarci per raccontare di più ed ancora meglio i processi migratori, e tutto ciò che ad essi si collega, in una prospettiva che non fosse solo quella di “casa nostra”. D’altronde, a muoversi, nel mondo, sono milioni e milioni di persone. Secondo le più recenti stime Onu, almeno 232 milioni. Ed è un computo che non tiene conto delle migrazioni interne. Quel che accade in Italia è solo una piccola parte del processo. Noi non possiamo  prescinderne ma proveremo ad andare oltre.
Corriere delle Migrazioni nasce da questo ragionamento. Sarà ancora un settimanale e avrà tra le sue firme la maggior parte di quelle che avete conosciuto attraverso l’esperienza precedente, più alcune new entry. Parlerà ancora della nostra realtà ma in una prospettiva non italiocentrica.
Il logo è stato realizzato da una giovane fumettista, Arianna Farricella. Editrice e anche proprietaria è Giù le Frontiere, piccola associazione di promozione sociale nata dall’esperienza del Primo Marzo. Giù le Frontiere è proprio una piccola associazione e ha pochissimi mezzi. In questo momento possiamo, in pratica, contare solo sulla nostra volontà e determinazione: non abbiamo finanziatori e tutti stiamo lavorando a titolo puramente volontario. È faticoso ed è anche un peccato, perché molte buone inchieste, molte idee originale devono fermarsi davanti alla mancanza di mezzi. Per questo vi chiediamo, se potete, di darci una mano. Sulla pagina ‘Sostienici’ a breve troverete diverse modalità per farlo. In questo momento è possibile solo farlo attraverso un bonifico bancario. Il nostro Iban è: IT29 I010 3021 0010 0000 1231 240. Nella causale va specificato: Per Corriere delle Migrazioni.

E, adesso, passiamo alla presentazione di questo primo numero, che è davvero molto ricco.

Apriamo con un focus sulla comunità Filippina, che anche a migliaia di chilometri è stata inevitabilmente travolta dal tifone. Dei filippini in genere si parla bene ma si sa davvero poco. Non si conosce, per esempio, la condizione di segregazione occupazionale che si trovano a scontare nel nostro Paese. Abbiamo pensato che è davvero arrivato il momento di conoscerli meglio. Se n’è occupato Stefano Galieni, che ha raccolto storie, testimonianze e dati molto interessanti.

Ci sono arrivati, in queste settimane di “fermo”, molti messaggi di solidarietà e di auguri. Ne pubblichiamo uno, che ci ha molto onorati: quello di Fabrizio Gatti, sicuramente uno dei più seri ed onesti giornalisti in circolazione nel nostro Paese. Condividerlo con voi lettori è un grande piacere.

Il Centro di Identificazione ed Espulsione peggiore di Italia, quello di Gradisca d’Isonzo, come saprete, è stato chiuso. È una buona notizia ma in sé non rappresenta un lieto fine, perché le fine di questa storia, come ci spiega Stefano Galieni in un dettagliatissimo articolo, è ancora lontana.

Amalia Hilda Tobar Barrionuevo, che ha da poco presentato l’istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno, ci fa un resoconto molto agro e poco dolce degli intoppi burocratici e no che l’hanno accompagnata durante questa operazione.
Di permessi di soggiorno (ma da cancellare…), si è occupata Francesca De Luca, che ci parla della campagna Pass ‘a port e fa il punto sulle proposte (varie) legate al tema della libera circolazione e della cancellazone delle frontiere. Oggi sono percorribili?

Giuseppe Faso ci propone una riflessione su come rapportarsi (fattivamente) al razzismo on line e focalizza sulle responsabilità dei non razzisti. Un punto di vista interessante e che di certo farà discutere.

Daniele Barbieri racconta, invece, di una carovana che doveva andare all’Elba, per ricordare i senegalesi caduti durante uno degli sbarchi più sanguinosi della Seconda Guerra Mondiale. La carovana alla fine non si è mossa ma Daniele sì: ha voluto saperne di più della faccenda, scoprendo cose interessanti sui militi “ignorati” dalla nostra storia e su quelli ignoti della storia francese.

Il fotografo Gianfranco Mura (un altro che non ci ha fatto mancare auguri e incoraggiamenti) ci regala un suo scatto, fatto in Senegal, che ci permette di farvi conoscere una storia, breve e commovente, che ha molto a che vedere con gli sbarchi e con le morti nel mare.

A proposito di regali, anche Alessandra Ballerini ce ne ha fatto uno. Esce il 21 novembre il suo bellissimo libro La vita ti sia lieve. E noi ne pubblichiamo un estratto, la storia del Falco e il bambino che, di nuovo, ha molto a che vedere con gli sbarchi e con le morti nel mare.

Sergio Bontempelli ci racconta come è andata, a Pisa, la manifestazione per non fare morire l’ex Colorificio (un centro sociale ricco di attività utili e concrete, che è stato recentemente sgomberato) e, insieme con Eva Daganello, ci parla della sanatoria che c’è stata in Lussemburgo: praticamente identica all’ultima italiana ma senza il corollario del taglieggiamento.

Gabriella Grasso ha intervistato la scrittrice del momento, Taye Selasi, ma non per chiederle di Masterpiece e della tv. Con lei ha parlato di razzismo, di psicologia, di Africa e di Occidente.

Corriere delle Migrazioni offre uno spazio fisso al format Allo Scoperto (questa settimana si parla di imprenditoria migrante) e inaugura un osservatorio specificatamente dedicato ai rom, che con un gioco di parole abbiamo scelto di nominare Rom-Anzi. La prima puntata è dedicata ai concetti base: le differenze tra rom, sinti, camminanti e il dibattito intorno alla lingua romanes.

Per quanto riguarda le rubriche, accanto alle Parole Chiave, all’Agenda della settimana, alle segnalazioni di film e libri da non perdere, troverete due new entry: Occhio ai Media, dove saranno segnalati, di settimana in settimana, i peggiori articoli in circolazione, e le Scor-Date di Daniele Barbieri: date e ricorrenze importanti che sono scivolate nell’oblio.

Speriamo di non avere scordato nulla. Speriamo che in questo numero non ci siano troppi errori. Siate clementi!

Buona lettura e a presto!

Stefania Ragusa