Appuntamenti

Fermare la strage

- 29 Maggio 2015

Associazioni impegnate nell’antirazzismo, sindacati, Ong, articolazioni di movimento e reti studentesche si stanno riunendo da tempo per definire una mobilitazione nazionale e internazionale contro le stragi in mare e per eliminare le cause che le determinano. Uno schieramento ampio, laico e religioso, che si va estendendo di ora in ora e che porterà ad una manifestazione a Roma per il 20 giugno, giornata internazionale del rifugiato. Il testo del lungo appello che è stato definito da questi incontri denota la complessità delle situazioni che si vanno affrontando e che non potranno certo essere risolte con una manifestazione. Nel testo si parla di priorità da affrontare, in primis le guerre e le cause che le determinano, a seguire la necessità di mettere in campo provvedimenti concreti che non corrispondono affatto a quelle che sembrano essere le scelte fatte in sede europea. Per la Commissione U.E. si potranno affrontare i problemi connessi, non alle tragedie ma agli arrivi, bombardando i barconi in Libia, creando relazioni stabili con alcune dittature in Africa come il regime eritreo, creando campi di contenimento in Paesi affatto sicuri come Niger e Sudan. Un vero e proprio programma di guerra, solo apparentemente caratterizzato da concessioni umanitarie come la disponibilità a ripartire nei paesi dell’Unione 20 mila profughi in due anni. Una inezia. La mobilitazione considera invece i trafficanti come una concausa e non come la ragione delle migrazioni. Si concentra sulle questioni militari e sulla necessità di garantire protezione ai profughi attraverso l’istituzione di corridoi umanitari, un diritto d’asilo europeo, la sospensione del Regolamento di Dublino ed un insieme di politiche volte a non alimentare militarmente i conflitti e contemporaneamente a contrastare i trattati commerciali che alimentano, per gli organizzatori, lo stato di crisi generale. L’intera organizzazione dell’evento si va ancora definendo, in alcune capitali europee come Berlino, si terranno contemporaneamente iniziative simili, c’è insomma un fermento, non solo italiano, di fronte ad una tragedia continua ed epocale. Per aderire all’appello è sufficiente inviare una mail all’indirizzo stopmassacres2015@gmail.com .