C’è chi lo ha definito il Maigret d’Africa e, in effetti, il commissario Habib, creato dalla fantasia dello scrittore maliano Moussa Konaté (Kita 1951 – Limoges 2013), con il suo acume e la sua capacità di vedere oltre, potrebbe tenere perfettamente testa alla “creatura” di Georges Simenon. Konatè è stato meno prolifico del collega belga (ha avuto anche una vita molto più breve) ma ha saputo produrre una saga poliziesca di valore, in grado di intrigare il lettore e guidarlo contemporaneamente alla scoperta della capitale del Mali, Bamako. In Italia è stato l’editore Del Vecchio a tradurre alcune delle sue opere. E da pochi giorni due di questi gialli, L’assassino di Banconi (L’assassin du Banconi) e L’onore dei Keita (L’Honneur des Keita) sono disponibili in un’unica edizione tascabile intitolata Il commissario Habib. Si tratta di una lettura leggera ma tutt’altro che superficiale, perfetta per l’estate.
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