Un servizio telefonico e brevi video, in lingue diverse, con le raccomandazioni del Ministero della Salute. A realizzarli, l’associazione Camera a Sud di Lecce
Media
“Il mondo in una stanza”. Questa è stata la prima impressione che la filmaker Eleonora Orlandi ha avuto quando la maestra Maria Paglia l’ha invitata nella sua classe.
Da questa collaborazione nasce il video Anch’io sono straniero, realizzato con pochi mezzi a disposizione ma con molto entusiasmo e partecipazione degli alunni. Affiora così, la quotidianità della classe IV C della scuola primaria Cesare Guasti dell’istituto comprensivo Marco Polo di Prato, dove si può vedere come le nostre scuole pubbliche creano le condizioni di “con-cittadinanza”. Un contesto dove i bambini, sviluppando la solidarietà reciproca, riescono a far tesoro delle diversità culturali di cui sono portatori, aiutandosi l’un l’altro, con molta allegria e naturalezza. Smontando, tramite testimonianze dirette, il pregiudizio di molti genitori che la presenza di bambini stranieri in classe possa essere uno svantaggio.
Fonte: Pratosfera
«Istanbul è una città bellissima come Venezia, San Francisco… Così comincia un intervento di Deyan Sudjic alla conferenza annuale organizzata da Urban Age Programme tenutasi nel 2009 a Istanbul. La sua e le relazioni degli altri studiosi e urbanisti sottolinearono la ricchezza, la complessità, le contraddizioni di una società/città proteiforme caratterizzata da una crescita rapidissima in termini economici e culturali, con un forte incremento della popolazione e dello sviluppo urbanistico. La città ha oggi più di 15 milioni di abitanti e la sua posizione geografica tra Europa e Asia ne fa un importante crocevia culturale e commerciale tra i due continenti. Il rapido tasso di crescita economico e demografico ha influito sulle grandissime trasformazioni urbane avvenute sia in aree già precedentemente abitate sia con l’aggiungersi di vere e proprie nuove parti di città. In questo contesto si manifestano i forti cambiamenti degli scenari paesaggistici e sociali attraverso la nascita di nuove comunità, contemporaneamente alla cancellazione o alla metamorfosi di quelle preesistenti. Comunità fragili appena costituite, forse ancora prive di conflitti per la mancata conoscenza reciproca, nascono in maniera vorticosa, e in esse interagiscono il singolare degli individui, il plurale della famiglia (comunità minima) e la casualità del plurale della comunità.
È attraverso la guida di un periodo temporale che nascono queste New Stories. L’interesse alla base di questo mio nuovo ciclo di opere è per quello che accade da quando si comincia a progettare un nuovo quartiere o area residenziale di grande o media scala fino a quando la nuova comunità parte dal suo grado ‘zero’. Le fotografie ritraggono scheletri di case, uomini, donne, piccoli paesaggi transitori, spazi chiusi disegnati e organizzati e spazi esclusi, aperti, case, cani, fondazioni, muri… Rimane forte il senso di precarietà, di instabilità e sgomento. La scala sulla quale si collocano le immagini è quella dello spazio ‘calpestato’ dove i temi generali della metropoli sono calati dalla massa al singolo».
Paola De Pietri
I ragazzi senegalesi che vendono libri per strada: è molto facile incontrarli soprattutto nelle grandi città, o nei centri balneari. Ma come funziona questa attività? Chi fornisce loro i libri? Quanto riescono a tirar su in una giornata di vendita? Queste e altre domanande animano l’inchiesta realizzata da Allo Scoperto. Alioun Diallo e Aliou Diop ci raccontano un settore caratterizzato da molti buoni propositi evidenti e altrettante zone grige.
Testimonianze dalla capitale irlandese, nella giornata internazionale dei diritti dei migranti. Il video è stato realizzato dalla Union Solidarity International.