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Santiago Abascal, presidente del partito di estrema destra spagnolo Vox, ha ribadito oggi la posizione del suo partito sulla gestione dell’immigrazione, affermando che “l’immensa maggioranza degli spagnoli è a favore della deportazione di massa di migranti illegali e di quella dei legali che commettono reati“. Queste dichiarazioni sono state rilasciate in risposta alle accuse del ministro dell’Interno spagnolo, che aveva imputato a Vox di “istigare” le violenze avvenute a Torre Pacheco, nella regione di Murcia, dove due giovani di origini marocchine sono stati arrestati per l’aggressione a un anziano residente.
Durante un intervento pubblico, Abascal ha nuovamente esigito “le deportazioni in massa degli irregolari“, sottolineando che tutti gli altri partiti, escluso Vox, sarebbero invece favorevoli alla regolarizzazione di massa dei migranti illegali. Ha ricordato che il Partito Popolare aveva votato in Parlamento a favore della regolarizzazione di 500.000 immigrati, mentre il Partito Socialista ne proponeva la regolarizzazione di 800.000. Abascal ha inoltre denunciato una presunta “demonizzazione” da parte dei media nei confronti di Vox, accusando i grandi mezzi di comunicazione e il bipartitismo di essere contrari alla democrazia e alla volontà popolare.
Nato a Bilbao nel 1976, Santiago Abascal è presidente di Vox dal 2014 e deputato alle Cortes Generales dal 2019. Laureato in sociologia all’Università di Deusto, ha iniziato la sua carriera politica nel Partito Popolare, da cui si è distaccato nel 2013 per fondare Vox, partito che si è rapidamente affermato come terza forza politica in Spagna. La formazione di estrema destra si caratterizza per una linea ultra-nazionalista, sovranista e per una politica fortemente contraria all’immigrazione illegale. Vox sostiene la necessità della difesa dell’unità nazionale spagnola, la sicurezza urbana e un controllo rigoroso delle frontiere. Il partito ha inoltre stretto alleanze internazionali con leader conservatori come Donald Trump, Giorgia Meloni e Viktor Orbán.