
ANSA/LUCA ZENNARO
Roma, 19 giugno 2025 – La gestione dell’accoglienza dei migranti e richiedenti asilo a Roma e nel Lazio continua a mostrare criticità significative, come evidenziato dal 20° rapporto dell’Osservatorio sulle migrazioni a Roma e nel Lazio, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”. Il rapporto sarà presentato il prossimo 25 giugno nella sala della Protomoteca in Campidoglio.
Sovraffollamento e gestione frammentata dei centri di accoglienza
Nel 2024, mentre a livello nazionale si registra un lieve calo nel numero di Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) e nelle presenze, a Roma e nel Lazio si osserva un fenomeno opposto. La regione ha visto un aumento dell’8% dei posti disponibili, arrivando a quasi 10mila, con una media giornaliera di 10.500 presenze. La concentrazione dei migranti ospitati nei Cas regionali è pari all’82%, ben superiore alla media italiana del 77%.
La maggior parte dei centri nella Città metropolitana di Roma sono strutture di grandi dimensioni, con capienze medie superiori ai 100 posti. Di queste, molte sono gestite da enti for profit, che controllano quasi un terzo dei centri regionali, con una forte concentrazione nelle mani di pochi operatori. Ad esempio, la cooperativa Medihospes gestisce quasi un quarto dei posti del Lazio, mentre nella provincia di Viterbo una società privata detiene il 65% delle strutture locali.
Disfunzioni burocratiche e politiche nazionali inefficaci
Il sistema di gestione si caratterizza per una forte dipendenza dagli affidamenti diretti, che nel 2023 hanno riguardato oltre il 66% dei contratti regionali e oltre l’81% nella prefettura di Roma, limitando la trasparenza e la competitività delle procedure. Parallelamente, le politiche nazionali per l’ingresso di nuovi lavoratori stranieri tramite i Decreti flussi mostrano una forte inefficacia: su quasi 32.300 domande presentate nel dicembre 2023, solo 1.568 nulla osta sono stati rilasciati, e appena 40 si sono tradotti in permessi di soggiorno.
Malgrado il quadro critico, emergono segnali di impegno e speranza: il Gruppo Immigrazione e Salute (Gris) e associazioni come Baobab Experience, Scuolemigranti e Refugees Welcome Italia operano per garantire assistenza e integrazione, mentre il Comune di Roma ha coordinato numerosi progetti di accoglienza diffusa, anche in vista del Giubileo 2025, predisponendo infrastrutture per ospitare i più vulnerabili.