ANSA/ DANIELE CAROTTI
Carrara (Massa Carrara), 30 aprile – Il prefetto Guido Aprea annuncia che i migranti dell’Ocean Viking iniziano a scendere. Tra loro, minori e una famiglia. Le persone provengono da Pakistan, Siria, Egitto e Bangladesh
Nella mattinata del 30 aprile, si è svolto uno sbarco di 126 migranti dalla nave Ocean Viking, operata dalla ONG SOS Méditerranée, presso il molo di Marina di Carrara. Il prefetto di Massa Carrara, Guido Aprea, ha confermato che tutti i migranti resteranno in Toscana. Tra i primi a scendere dalla nave, sono stati registrati 21 minori, una donna con il proprio figlio e un giovane diabetico che necessita di assistenza immediata.
Le nazionalità dei migranti sono estremamente variegate. Oltre a numerosi provenienti da Paesi africani come Eritrea e Nigeria, ci sono anche persone originarie di Pakistan, Siria, Egitto e Bangladesh. Questa diversità riflette la complessità delle rotte migratorie nel Mediterraneo, dove le persone fuggono da conflitti, persecuzioni e condizioni di vita insostenibili.
Dopo lo sbarco, i migranti sono stati trasferiti al vicino complesso fieristico di Imm-Carrarafiere, dove hanno ricevuto un primo soccorso e sono stati sottoposti a procedure di riconoscimento. Gli operatori sanitari e sociali hanno garantito che i bisogni di tutti fossero soddisfatti, fornendo cibo, assistenza medica e supporto psicologico. Una volta completate queste operazioni iniziali, i migranti saranno trasferiti in strutture di accoglienza dislocate nel territorio toscano.
Questo sbarco segna il sedicesimo arrivo di migranti a Carrara, il secondo solo nel corso di quest’anno. La sindaca di Carrara, Serena Arrighi, ha sottolineato l’importanza di una risposta coordinata e umanitaria da parte delle istituzioni locali, affinché i migranti possano ricevere il supporto necessario per affrontare le sfide del loro nuovo inizio.
L’operazione di oggi mette in evidenza la continua emergenza migratoria nel Mediterraneo e la necessità di politiche efficaci e umane. La Toscana, attraverso le sue strutture di accoglienza e i servizi sociali, si conferma come un punto di riferimento per la gestione della crisi migratoria, cercando di garantire dignità e sicurezza a chi fugge da situazioni drammatiche.