La parrocchia di Vicofaro affronta una nuova fase dopo il trasferimento del parroco simbolo dell’accoglienza ai migranti mentre proseguono le polemiche sulle condizioni igieniche
Pistoia, 11 agosto 2025 – La parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, nota per la sua decennale esperienza di accoglienza di migranti, si trova al centro di una fase di profondo cambiamento. Nei mesi scorsi, circa 150 ospiti sono stati trasferiti a seguito di un’ordinanza del sindaco di Pistoia, motivata da problematiche igienico-sanitarie rilevate dalla Asl. Ora anche il parroco don Massimo Biancalani, figura simbolo di questa esperienza, è stato spostato ad un nuovo incarico dal vescovo.
Il trasferimento di don Biancalani e le motivazioni ufficiali
Un decreto episcopale ha disposto la rimozione di don Biancalani dalla guida della parrocchia di Vicofaro, affidandogli la direzione dell’Ufficio missionario diocesano. Don Biancalani ha espresso disponibilità a collaborare, ma ha precisato di considerare “problematico” accettare il nuovo incarico qualora significhi l’abbandono dell’attività di accoglienza, un’esperienza che, come sottolinea, ha un mandato riconosciuto a livello vaticano, citando l’intervento diretto di Papa Francesco e due lettere del Dicastero per lo sviluppo integrale della persona umana.
Il parroco mantiene la guida della parrocchia di Ramini, dove prosegue l’accoglienza in misura minore, con circa trenta ospiti, molti dei quali provenienti proprio da Vicofaro. Don Biancalani ha inoltre sottolineato la sua preoccupazione per la situazione dei migranti ricollocati in strutture diverse a luglio: “alcuni sono stati sistemati in strutture più piccole e migliorative, ma altri si trovano in condizioni precarie, perfino in strada a Firenze o altrove”, rimarcando l’importanza di un’accoglienza duratura e non temporanea.
La posizione del Comune di Pistoia e la situazione igienico-sanitaria
Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha ribadito più volte la necessità di garantire la sicurezza e la salute pubblica, spiegando che l’ordinanza di trasferimento degli ospiti è stata dettata da un sopralluogo della Asl effettuato a settembre 2024, che ha evidenziato condizioni igienico-sanitarie non conformi a causa dell’elevato numero di persone accolte in spazi promiscui. L’Amministrazione comunale ha inoltre sottolineato l’assenza di un registro ufficiale degli ospiti e la difficoltà di conoscere con precisione la loro situazione giuridica.
Tomasi ha chiarito che il Comune partecipa attivamente al tavolo istituzionale della Prefettura e respinge le accuse di atteggiamenti non accoglienti o razzisti, sottolineando che le regole devono essere rispettate da tutti e che in passato sono stati chiusi altri centri di accoglienza privi dei requisiti di legge, senza polemiche.