
Ansa foto
Milano amplia il progetto Integra, realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Formaper, per formare stranieri con permesso di soggiorno e rispondere al fabbisogno di personale qualificato
Il progetto Integra, promosso dalla Camera di Commercio di Milano, Monza e Brianza e Lodi, ha l’obiettivo di rispondere a un bisogno sempre più urgente: fornire formazione ai migranti con permesso di soggiorno e supportare le aziende nella ricerca di personale qualificato. Coordinato da Formaper e in collaborazione con diversi enti del terzo settore e associazioni di categoria, Integra ha già dimostrato il suo valore nel corso di un anno di sperimentazione.
Risultati del Progetto Integra
Nel 2024, ben 154 migranti, tra cui richiedenti asilo e rifugiati, hanno partecipato a 12 corsi professionali, con un tasso di inserimento lavorativo che ha raggiunto il 48%. La fascia di età media dei partecipanti è di circa 30 anni, con una predominanza di provenienza dall’Africa (67%), seguita dall’Asia (13%) e dall’Europa dell’Est e Sud America (10% ciascuno). Le figure professionali formate spaziano da aiuto meccanico e aiuto cuoco a operatore di sala bar e attrezzista meccanico, senza dimenticare i corsi di lingua italiana, fondamentali per favorire l’integrazione.
Obiettivi Futuri
Per il 2025, gli obiettivi si fanno ancora più ambiziosi: si punta a formare 250 migranti, selezionati tramite collaborazioni con enti come Farsi Prossimo, Progetto Arca, Soleterre e AVSI. Di questi, 200 parteciperanno a 15 corsi di formazione, affiancati da ulteriori 3 corsi di lingua italiana per altri 50 partecipanti. Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, sottolinea l’importanza di questo progetto, evidenziando come la formazione rappresenti una risposta concreta alla carenza di personale qualificato nelle aziende.
Fabbisogno di Lavoratori Immigrati
Secondo il rapporto del Sistema Informativo Excelsior, nei prossimi cinque anni il fabbisogno di lavoratori immigrati in Italia potrebbe raggiungere le 640 mila unità, corrispondenti al 21,3% della domanda totale. I settori più colpiti saranno l’agricoltura, l’industria e, in particolare, il comparto moda, mobilità e logistica, agroalimentare, legno-arredo, costruzioni e turismo. In questi ambiti, la formazione e l’inserimento di migranti potrebbero fare la differenza, contribuendo a colmare il gap di personale qualificato e favorendo l’integrazione sociale.