Cetara, piccolo borgo della Costiera Amalfitana, conserva tradizioni secolari tra pesca, colatura di alici e scorci mediterranei intatti.
Passeggiando per le strette vie di Cetara, si avverte subito il distacco dal resto della Costiera Amalfitana. Niente folla pressante, pochi negozi di souvenir, quasi nessun rumore che non sia quello delle onde o delle reti che sbattono sul molo. Questo paese, incastonato tra Vietri sul Mare e Maiori, ha mantenuto un rapporto diretto con il mare, sopravvivendo alla trasformazione turistica che ha travolto altre località. La vita ruota ancora intorno alla pesca e alla colatura di alici, un prodotto che affonda le sue origini nei metodi di conservazione romani. Qui ogni giornata comincia con le barche che rientrano, cariche di storie e di odori di salsedine.
Perché Cetara è considerata un gioiello autentico
Il borgo si sviluppa intorno a una spiaggia minuta, sorvegliata dalla cupola maiolicata della chiesa di San Pietro Apostolo e dalla Torre Vicereale, eretta nel XVI secolo per difendere la costa dagli attacchi dei pirati saraceni. Le case, dipinte in tinte chiare e ravvivate da persiane verdi o azzurre, sembrano arrampicarsi l’una sull’altra, strette tra la scogliera e il mare.
La colatura di alici è il cuore gastronomico del paese. Viene prodotta in modo artigianale lasciando maturare le alici sotto sale in botti di legno, da cui si estrae un liquido ambrato e intenso, capace di condire un piatto di pasta con una manciata di ingredienti. Questo sapere è tramandato di generazione in generazione, e rappresenta l’anima economica e culturale di Cetara.
La sera, il borgo cambia ritmo. La luce del tramonto colora le facciate e il piccolo molo si popola di famiglie e pescatori che sistemano le reti. L’atmosfera ricorda quella di decenni fa, prima che la costiera diventasse un’icona turistica internazionale. Qui la vita lenta non è una scelta di marketing, ma una necessità geografica e culturale.
Come arrivare e cosa vivere a Cetara
Cetara si raggiunge percorrendo la SS163 Amalfitana, una delle strade panoramiche più note d’Italia. Nei mesi estivi il parcheggio è limitato e costoso, perciò molti scelgono i collegamenti via mare da Salerno o i bus della linea SITA. Una volta arrivati, l’unico modo per scoprirla davvero è camminare: il centro storico è minuscolo, fatto di vicoli che sbucano improvvisi sulla spiaggia o su cortili fioriti.

Tra le tappe da non perdere c’è la già citata Torre Vicereale, oggi sede di mostre temporanee ed eventi culturali. La chiesa di San Pietro, con la sua cupola maiolicata, custodisce interni ricchi di decorazioni barocche e testimonianze legate alla comunità marinara. La spiaggia principale, pur piccola, regala una vista diretta sul borgo, specialmente all’alba quando la luce filtra tra le case e il mare è calmo.
Ogni estate, a fine giugno, si celebra la Festa di San Pietro, patrono dei pescatori. È un’occasione in cui il paese si anima di luminarie, processioni via mare e bancarelle gastronomiche. Molti turisti ignorano questo evento, il che lo rende ancora più vicino allo spirito originario del borgo.
Chi visita Cetara in alta stagione dovrebbe preferire le prime ore del mattino o la sera. In questi momenti il paese si mostra nella sua veste più silenziosa e si possono trovare tavoli liberi nei ristoranti affacciati sull’acqua, dove il pesce arriva diretto dal peschereccio alla cucina. È un’esperienza che conserva la sensazione di un’Italia costiera ormai rara.