In un libro in uscita a settembre, la donna nota come “B” racconta la sua vita accanto al frontman dei Queen e rivela perché ha scelto di parlare solo oggi.
“Non volevo condividere mio padre con il mondo intero”. Con queste parole, una donna identificata solo come “B”rompe un silenzio durato tre decenni. Si definisce la “figlia segreta” di Freddie Mercury, leggendario frontman dei Queen, e racconta per la prima volta la loro relazione in un libro – Love, Freddie, in uscita a settembre – che mescola memorie personali, lettere e aneddoti privati.
B, oggi adulta e madre, rivela di essere nata nel 1976 dalla relazione di Mercury con la moglie di un suo caro amico. Un legame mai reso pubblico, ma che secondo la donna il cantante avrebbe sempre riconosciuto e protetto. “Mi adorava, mi ha amata come un bene prezioso”, scrive in una lettera riportata nel primo capitolo. Il libro si propone di offrire un ritratto intimo di Freddie, lontano dalle luci dei riflettori e dalle ricostruzioni mediatiche.
Crescere come figlia di Freddie Mercury
B racconta che, fino alla morte del padre nel 1991, aveva vissuto un’infanzia e un’adolescenza segnata da una forte vicinanza affettiva. La sua era una presenza discreta nella vita del musicista, e le loro interazioni si svolgevano lontano dalle telecamere. “Ho pianto e pianto mio padre, mentre il mondo piangeva Freddie”, ricorda. “A 15 anni non è facile. Ho dovuto diventare adulta senza di lui, affrontare tutti i momenti importanti senza il suo supporto e costruire la mia vita senza poterlo avere accanto”.

Dopo la scomparsa, il dolore si è mescolato a una sensazione di smarrimento: il padre, nella memoria pubblica, diventava sempre più un’icona, mentre lei cercava di conservarne il ricordo privato. “Per 30 anni ho dovuto accettare che non sarebbe stato lì nei momenti felici, mentre il resto del mondo reinterpretava la sua vita, la sua musica e la sua storia. Avevo bisogno di tenerlo solo per me e la mia famiglia”.
Le accuse a Mary Austin e la scelta di parlare oggi
La decisione di uscire allo scoperto è arrivata quando B ha appreso che Mary Austin, storica compagna e amica di Mercury, avrebbe dichiarato di non sapere nulla della sua esistenza. Mary, erede di gran parte del patrimonio dell’artista, secondo B avrebbe messo in dubbio la sua storia. “Sono devastata dalla presunta risposta di Mary Austin. Per 34 anni la verità è stata distorta e lei non ha detto nulla. Eppure, senza neppure leggere il libro, sembra aver già un’opinione. Non capisco perché”.
Il volume Love, Freddie contiene non solo il racconto in prima persona, ma anche documenti e lettere scritte a mano. In uno dei passaggi più toccanti, B scrive: “Abbiamo avuto un rapporto molto stretto e affettuoso dal momento in cui sono nata fino agli ultimi 15 anni della sua vita. Mi ha amata senza riserve”.
L’uscita del libro ha già suscitato reazioni contrastanti tra i fan dei Queen: da un lato curiosità per la testimonianza inedita, dall’altro scetticismo sulla veridicità della vicenda. Non esistono conferme ufficiali, e l’argomento tocca corde profonde della memoria collettiva legata alla figura di Mercury.
A distanza di oltre trent’anni dalla scomparsa di Freddie Mercury, il racconto di “B” aggiunge un tassello nuovo e controverso alla storia del cantante. Che la sua sia una rivelazione autentica o destinata a restare nel limbo delle ipotesi, il libro promette di aprire una finestra sulla dimensione più privata dell’artista, quella che raramente emerge dalle biografie ufficiali. Per B, rompere il silenzio non significa solo fare un’operazione di memoria pubblica, ma anche riappropriarsi della figura paterna, prima che venga definitivamente assorbita dal mito.