Life Support di Emergency salva 31 migranti: “Sbarco assegnato al porto di Savona”

Migranti al porto di Bari

Corrieredellemigrazioni.it

Redazione

Agosto 7, 2025

A bordo della Life Support 31 migranti tra cui donne e minori ricevono assistenza dopo il salvataggio in acque internazionali la nave è diretta verso il porto di Savona

La nave Life Support, operativa nel Mediterraneo centrale e gestita dall’organizzazione umanitaria Emergency, ha completato nella mattinata di ieri, mercoledì 6 agosto 2025, il soccorso di un’imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali della zona SAR libica. A bordo erano presenti 31 migranti, tra cui cinque donne (una delle quali incinta di otto settimane) e undici minori non accompagnati.

Il salvataggio e le condizioni dei migranti

Come riferito dal capomissione Jonathan Nanì La Terra, «nessuno dei naufraghi indossava giubbotti salvagente, la barca era sovraffollata e si percepiva un forte odore di benzina». Il team di soccorso ha immediatamente distribuito i giubbotti salvagente e trasferito i migranti sui mezzi di emergenza, per poi portarli a bordo della Life Support, dove attualmente sono assistiti dal personale.

I migranti hanno dichiarato di essere partiti da Sabratha, in Libia, alle 23 di ieri sera. Le loro nazionalità sono diverse, provenendo da Burkina Faso, Camerun, Gambia, Ghana, Guinea, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria, Senegal e Somalia.

Destinazione porto e missioni della Life Support

Il porto di destinazione assegnato alla Life Support è Savona, che dista circa 675 miglia nautiche dal luogo del soccorso. Emergency sottolinea come «costringere i naufraghi a ulteriori giorni di navigazione prima dello sbarco in un porto sicuro significhi aumentare le loro sofferenze, ritardando l’accesso ai servizi sociosanitari e la possibilità di richiedere asilo».

La Life Support è impegnata nella sua 35esima missione nel Mediterraneo centrale dal dicembre 2022. Durante questo periodo, la nave ha portato in salvo complessivamente 2.885 persone.

Emergency continua così a svolgere un ruolo cruciale nelle operazioni di Search and Rescue (SAR), salvando vite umane nel tratto di mare spesso teatro di tragedie legate ai flussi migratori.

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