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Migranti, i garanti: “Ingiustificato trasferirli in Albania, posti disponibili in Italia”

Durante una visita al Cpr di Gjader i Garanti del Lazio e di Roma sollevano dubbi su criticità logistiche assistenziali e sull’effettiva necessità dei trasferimenti in Albania

Roma, 30 luglio 2025 – Nel corso di una recente visita al Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) di Gjader, in Albania, i Garanti delle persone private della libertà personale della Regione Lazio e di Roma Capitale, rispettivamente Stefano Anastasìa e Valentina Calderone, hanno espresso dubbi sull’opportunità del trasferimento dei migranti in questa struttura. Il monitoraggio ha coinvolto l’analisi dei flussi, degli spazi, dei servizi e delle procedure, oltre a colloqui diretti con gli ospiti.

Criticità nel trasferimento dei migranti in Albania

Il numero estremamente limitato degli ospiti, appena 27 persone al momento, unito alla disponibilità di posti nei centri situati sul territorio nazionale, rende secondo i Garanti il trasferimento in Albania ingiustificato. Durante la visita, è stato evidenziato che le risorse umane, professionali e finanziarie dell’ente gestore garantiscono attualmente un trattamento adeguato ai trattenuti. Tuttavia, permangono significative difficoltà nei rapporti con familiari e legali, dovute alla collocazione geografica del centro in Albania, e si segnalano potenziali rischi per l’assistenza sanitaria, soprattutto qualora le cure interne al Cpr non risultassero sufficienti. Un altro punto critico riguarda la mancanza di opportunità di attività per gli ospiti durante le lunghe giornate di permanenza nella struttura.

Dati sul flusso migratorio e sulla gestione del Cpr di Gjader

Dal momento dell’attivazione del Centro di Gjader come Cpr, avvenuta nell’aprile 2025, sono transitate 140 persone, di cui 113 hanno lasciato il centro per vari motivi: 40 per mancata proroga del trattenimento, 37 rimpatriati, 15 per inidoneità sanitaria al trattenimento, 7 per riconoscimento della protezione internazionale e altri per trasferimento in altri centri o sospensione del decreto di espulsione.

Il Garante Stefano Anastasìa, docente universitario e figura di spicco nel campo dei diritti umani e delle garanzie nel sistema penale, sottolinea l’importanza di un approccio rigoroso e rispettoso delle condizioni umane nelle strutture di trattenimento, evidenziando la necessità di valutare con attenzione ogni trasferimento che implichi spostamenti internazionali.

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Redazione