Le opposizioni attaccano il governo sulla gestione dei migranti nel Mediterraneo tra accuse di incoerenza e richieste di missioni europee per i soccorsi in mare
Roma, 26 agosto 2025 – Continua a infiammarsi il dibattito politico e sociale sulla gestione dei migranti nel Mediterraneo e sulle responsabilità del governo guidato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Le ultime dichiarazioni del titolare del Viminale in merito al fermo della nave Mediterranea hanno suscitato durissime critiche da parte di esponenti politici, tra cui il segretario di +Europa Riccardo Magi e il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che accusano il governo di un atteggiamento privo di senso e di responsabilità verso l’emergenza migranti.
Le accuse di Riccardo Magi contro il ministro Piantedosi
Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha definito senza mezzi termini “senza ritegno” l’operato del ministro Piantedosi, contestando le sue affermazioni secondo cui sarebbe lo Stato a gestire e coordinare i soccorsi in mare, contrastando i trafficanti di esseri umani. Magi ha puntualizzato che il governo italiano ha recentemente espulso con un aereo di Stato il trafficante Usāma al-Maṣrī, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per gravi crimini contro i migranti, una mossa che contraddice la retorica ufficiale contro i trafficanti. Inoltre, il segretario di +Europa ha ricordato che senza l’intervento delle ONG il Mediterraneo sarebbe un vero e proprio cimitero, e che il governo dovrebbe invece ringraziare queste organizzazioni per il loro fondamentale lavoro di salvataggio quotidiano. Magi ha inoltre criticato la risposta della Commissione Europea, definita “naïf”, in merito agli spari contro la nave Ocean Viking da parte delle autorità libiche, sottolineando la necessità di una missione europea di salvataggio e la sospensione immediata del protocollo con la Libia, descritta come un regime criminale responsabile di torture e violenze sui migranti.
Le accuse di Nicola Fratoianni
Anche Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, si è scagliato contro Piantedosi, definendo le sue parole come un esempio di “faccia tosta”. Fratoianni ha richiamato l’attenzione sul recente episodio di liberazione con onori di al-Maṣrī e sulla situazione di fatto di inerzia di fronte alle violenze messe in atto da milizie libiche foraggiate dal governo italiano, che hanno sparato contro le navi di soccorso. Il leader di SI ha ricordato la tragedia di Cutro, con la morte di decine di migranti, e ha accusato l’esecutivo di non aver attuato un sistema istituzionale efficace di soccorso in mare. Fratoianni ha quindi esortato l’esecutivo a passare dalle parole ai fatti, gestendo concretamente i soccorsi e contrastando i trafficanti di esseri umani.
Le tensioni politiche si inseriscono in un contesto di crescenti polemiche sull’immigrazione e sulle politiche di sicurezza del governo Meloni, con il ministro Piantedosi al centro di diverse controversie, in particolare per il decreto legge che limita le operazioni delle ONG in mare, fortemente criticato da organismi internazionali come il Consiglio d’Europa e l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati. La vicenda di al-Maṣrī, espulso dall’Italia nonostante il mandato di cattura internazionale, ha poi aggravato la posizione del ministro, ora indagato per concorso in favoreggiamento personale aggravato e peculato aggravato, con il Tribunale dei Ministri che ha chiesto l’autorizzazione a procedere alla Camera dei Deputati.
Il dibattito sull’immigrazione rimane quindi acceso e divisivo, con le opposizioni che chiedono un cambio di rotta netto rispetto all’attuale gestione e il governo che difende la propria linea in nome della sicurezza nazionale e del contrasto ai trafficanti di esseri umani.