Naufragio di Lampedusa, arrivate dieci salme a Porto Empedocle

Alcune bare dei migranti morti durante il naufragio del 13 agosto a largo di Lampedusa

Alcune bare dei migranti morti durante il naufragio del 13 agosto a largo di Lampedusa | ANSA/VINCENZO LIVIERI - Corrieredellemigrazioni.it

Redazione

Agosto 19, 2025

Si tratta del secondo trasferimento dei feretri: nella camera mortuaria dell’isola maggiore delle Pelagie restano ancora tre bare in attesa di essere spostate

Porto Empedocle, 19 agosto 2025 – Sono arrivate questa mattina a Porto Empedocle dieci delle ventitré salme recuperate in mare dopo il doppio naufragio avvenuto il 13 agosto a circa 14 miglia da Lampedusa. Si tratta del secondo trasferimento dei feretri: nella camera mortuaria dell’isola maggiore delle Pelagie restano ancora tre bare in attesa di essere spostate.

Naufragio al largo di Lampedusa, le vittime identificate e quelle senza nome

Tra i corpi giunti oggi sulla terraferma, cinque non hanno ancora un’identità. Né i sopravvissuti né i familiari, convocati in Questura per visionare le fotografie delle vittime, sono riusciti a riconoscerli. Per altri cinque cadaveri, invece, è stato possibile risalire all’identità: un giovane egiziano di 20 anni, un diciassettenne somalo, una donna somala di 30 anni, un connazionale di 25 e una ragazza etiope di 21.

La cerimonia e la destinazione dei feretri

Prima del trasferimento nei vari comuni agrigentini, sul molo di Porto Empedocle si è tenuta una breve cerimonia religiosa alla presenza delle autorità locali. Le bare verranno distribuite nei cimiteri del territorio: una a Ribera, due a Campobello di Licata, due a Santo Stefano Quisquina, due a Villafranca Sicula, due a Santa Margherita di Belìce e una a Calamonaci.

Le parole del sindaco di Santo Stefano Quisquina

Francesco Cacciatore, primo cittadino di Santo Stefano Quisquina e segretario provinciale del Pd, ha confermato la disponibilità del proprio comune ad accogliere due delle salme. “Dalla nostra comunità arriva un segnale chiaro di umanità e di attenzione civile e culturale – ha dichiarato –. Le persone non sono codici o numeri, e come già avvenuto in passato non abbiamo esitato a offrire la nostra disponibilità”. Nel pomeriggio il sindaco ha organizzato una piccola cerimonia di accoglienza per i feretri destinati al cimitero comunale. “Il mio auspicio – ha aggiunto – è che mai più ci si debba trovare davanti a bare come queste, a morti che avrebbero potuto essere evitate”.

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