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Dramma nel Mediterraneo dopo il naufragio di un barcone con oltre 90 migranti Grimaldi accusa le autorità italiane di ritardi nei soccorsi e chiede interventi urgenti
Roma, 30 luglio 2025 – Un episodio drammatico nel Mediterraneo torna a sollevare l’allarme sulla situazione dei migranti in mare. Lunedì scorso, un aereo della Sea-Watch ha individuato un’imbarcazione in difficoltà con oltre 90 persone a bordo, di cui due già in acqua. Nonostante la richiesta di soccorso inoltrata alle autorità italiane, il velivolo di Frontex, arrivato sei ore dopo, ha lasciato la zona senza intervenire efficacemente. Solo ieri, a seguito del tentativo di soccorso da parte della nave mercantile PORT FUKUKA, l’imbarcazione si è capovolta, causando la caduta in mare di tutti i passeggeri. Due bambini sono deceduti e una persona risulta dispersa.
Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha definito la situazione “gravissima” e ha denunciato la “sistematica pratica dei ritardi e mancati soccorsi” da parte delle autorità italiane. Grimaldi ha chiesto con urgenza che l’Italia assegni un porto sicuro per permettere lo sbarco delle persone soccorse e garantire loro assistenza medica e psicologica. “Il bilancio delle vittime è già estremamente grave – ha sottolineato – e non si può più perdere tempo: il mercantile deve poter portare i sopravvissuti in sicurezza immediatamente”.
Fondata nel 2014, la Sea-Watch è un’organizzazione non governativa tedesca impegnata nel soccorso civile nel Mediterraneo, con l’obiettivo di salvare vite umane e difendere i diritti di chi attraversa il mare in cerca di protezione. Nonostante le difficoltà e le restrizioni imposte dalle autorità, la ONG continua a coordinare missioni di ricerca e soccorso, spesso in collaborazione con voli di sorveglianza come quello di Sea-Watch che ha individuato l’imbarcazione in difficoltà. La situazione evidenzia ancora una volta la necessità di una risposta europea coordinata e di vie di accesso legali e sicure per i migranti, a tutela della vita e dei diritti umani.