
Shutterstock
Dopo lo sbarco al molo Favarolo, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, che registra al momento una presenza di 426 persone, a fronte di una capienza di circa 350 posti
Nella notte tra domenica e lunedì, due imbarcazioni con a bordo 89 migranti sono state intercettate al largo di Lampedusa dalla motovedetta V1307 della Guardia di Finanza. I migranti, provenienti da Bangladesh, Egitto, Sudan, Eritrea, Iran, sono partiti dalle coste libiche di Zawiya e Zuwara. Dopo lo sbarco al molo Favarolo, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, che registra al momento una presenza di 426 persone, a fronte di una capienza di circa 350 posti. Per alleggerire la struttura, è previsto il trasferimento di 300 migranti con il traghetto di linea diretto a Porto Empedocle nel corso della tarda mattinata.
Le nuove imbarcazioni soccorse si aggiungono a una serie di arrivi incessanti sull’isola, che nelle ultime ore ha visto salire la presenza complessiva di migranti nell’hotspot a 684 persone, nonostante il trasferimento di 431 ospiti avvenuto nelle scorse ore. In totale, dall’inizio della giornata si sono registrati numerosi sbarchi: 65 migranti soccorsi in due barchini al largo, 63 intercettati a varie distanze dalla costa e altri 91 recuperati da tre diversi natanti. I migranti provengono da diversi Paesi africani e mediorientali quali Tunisia, Guinea, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Mali, Senegal, Nigeria, Camerun, oltre a Pakistan, Siria ed Eritrea.
La situazione resta critica e sotto stretto monitoraggio, con le autorità impegnate anche nelle ricerche di cadaveri in mare dopo il ritrovamento di due salme nei giorni scorsi. Le indagini coordinate dalla Procura di Agrigento ipotizzano che le tragedie possano essere avvenute fuori dalle acque territoriali italiane, con i corpi trasportati dalle correnti verso Lampedusa.
Gestione dell’emergenza e trasferimenti
L’isola, con i suoi 5.871 abitanti, continua a essere il principale punto di approdo per le rotte migratorie nel Canale di Sicilia, confermandosi teatro di un’emergenza umanitaria complessa e prolungata. L’hotspot di contrada Imbriacola è al centro delle operazioni di accoglienza, anche grazie al coinvolgimento della Croce Rossa, di organizzazioni non governative come Save the Children e Mediterranean Hope, nonché di presidi religiosi che assistono i migranti.
Il trasferimento dei migranti verso centri di accoglienza sulla terraferma, come Porto Empedocle e Catania, procede ma resta frenato dalla saturazione delle strutture di transito. La situazione si mantiene delicata anche sul piano sociale, con episodi di tensione verificatisi all’interno della struttura di Lampedusa, dove la convivenza forzata tra centinaia di persone in spazi limitati genera inevitabili difficoltà gestionali.
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente prorogato per altri sei mesi lo stato di emergenza nazionale legato all’incremento dei flussi migratori nel Mediterraneo, riconoscendo la necessità di mantenere misure straordinarie per fronteggiare la complessa situazione che coinvolge Lampedusa e l’intero territorio nazionale.