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Washington, 2 luglio 2025 – Nelle paludi delle Everglades in Florida, tra alligatori, coccodrilli e pitoni, è stato inaugurato un nuovo centro di detenzione per migranti illegali denominato “Alligator Alcatraz”. La struttura, capace di ospitare fino a 5.000 persone, rappresenta una delle iniziative più controverse dell’amministrazione Trump, costando circa 450 milioni di dollari all’anno.
Il centro è stato costruito in tempi record, in soli otto giorni, su una vecchia pista per jet inutilizzata da decenni. Il progetto è stato promosso dal governatore della Florida, Ron DeSantis, ex avversario politico di Trump ma ora alleato. Il presidente degli Stati Uniti, in visita al carcere, ha elogiato il lavoro svolto definendolo “fantastico” ma ha anche sottolineato la durezza della struttura, paragonandola a una prigione più severa della storica Alcatraz di San Francisco, riflettendo un’idea che Trump ha da tempo accarezzato.
Il presidente ha affrontato con tono diretto e a tratti ironico la questione della pericolosità del luogo, riferendosi agli alligatori e coccodrilli come un deterrente naturale per eventuali tentativi di fuga: “Non me ne frega niente, non è carino ma è così” ha dichiarato, offrendo perfino qualche “consiglio” scherzoso su come sopravvivere a un attacco, suggerendo di correre a zigzag per aumentare dell’1% le probabilità di scampo.
Secondo quanto dichiarato dalla segretaria agli Interni, Kristi Noem, “Alligator Alcatraz” fungerà da centro temporaneo di sosta per i migranti in attesa di espulsione. L’amministrazione ha annunciato un’intensificazione degli arresti, con un picco fino a 3.000 al giorno, e un raddoppio dei posti letto per la detenzione a livello nazionale, che passeranno a 100.000. Noem ha esortato gli altri stati americani a replicare il modello della Florida e ha invitato i migranti privi di documenti a “autoespellersi” prima di essere arrestati.
Il governatore DeSantis ha definito la struttura temporanea e necessaria per alleggerire la pressione sulle forze dell’ordine e sulle carceri statali, assicurando che “Alligator Alcatraz” è dotata di aria condizionata e progettata per resistere agli uragani che colpiscono ogni anno la Florida. Tuttavia, la decisione ha provocato proteste non solo da organizzazioni per i diritti dei migranti preoccupate per le condizioni di detenzione, ma anche da ambientalisti e comunità di nativi americani che considerano sacra l’area interessata.