Ocean Viking, Bonelli: “Interrompere immediatamente ogni collaborazione con le autorità libiche”

Angelo Bonelli

Angelo Bonelli | ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI - Corrieredellemigrazioni.it

Redazione

Agosto 26, 2025

Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra ha definito l’episodio un “atto di resa politica e morale” da parte del governo Meloni

Roma, 26 agosto 2025 – Un grave episodio ha coinvolto la nave umanitaria Ocean Viking nel Mediterraneo centrale. Domenica scorsa, mentre era impegnata in operazioni di soccorso a circa 40 miglia nautiche dalla costa libica, la nave è stata oggetto di un attacco armato da parte della Guardia Costiera libica. A destare particolare preoccupazione è il fatto che la nave da cui sono partiti i colpi è una imbarcazione italiana, consegnata all’autorità libica nel 2023.

Dettagli dell’attacco alla Ocean Viking

Secondo la ricostruzione fornita dagli operatori di SOS Méditerranée, l’Ocean Viking, noleggiata all’organizzazione umanitaria dal 2019, stava svolgendo una missione di soccorso quando è stata raggiunta da una nave della Guardia Costiera libica. Dopo ripetuti avvertimenti e ordini di lasciare l’area, l’equipaggio libico ha aperto il fuoco con armi automatiche per circa 20 minuti, danneggiando sovrastrutture e attrezzature della nave. Fortunatamente, nessuno tra gli operatori e i naufraghi è rimasto ferito. Dopo l’attacco, la nave ha deciso di spostarsi direttamente verso il porto di Augusta, in Sicilia, ritenendo insicuro lo sbarco a Marina di Massa.

L’episodio assume una rilevanza particolare perché evidenzia come le armi e i mezzi italiani, donati alla Guardia Costiera libica, siano stati utilizzati contro una missione europea impegnata nel salvataggio di vite umane nel Mediterraneo.

Reazioni politiche e internazionali

Il deputato Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra e Co-portavoce di Europa Verde, ha definito l’episodio un “atto di resa politica e morale” da parte del governo Meloni, sottolineando come il silenzio dell’esecutivo sia “assordante”. Bonelli ha chiesto di interrompere immediatamente ogni collaborazione con le autorità libiche, revocare i finanziamenti e bloccare la consegna di ulteriori mezzi, ribadendo che finanziare e armare la Guardia Costiera libica significa essere complici di attacchi contro chi salva vite.

Dalla sede della Commissione Europea a Bruxelles, un portavoce ha dichiarato che si stanno contattando le autorità libiche per “chiarire i fatti” e che al momento non sono state prese decisioni sulle possibili conseguenze dell’accaduto.

L’episodio sottolinea la complessità e la tensione che caratterizzano le operazioni di soccorso nel Mediterraneo, dove le responsabilità e le alleanze internazionali restano al centro del dibattito politico e umanitario.

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