Mondo

Oltre 750.000 cambogiani rientrati dopo i violenti scontri al confine con la Thailandia

L’escalation del conflitto al confine tra Cambogia e Thailandia costringe migliaia di famiglie cambogiane a un ritorno forzato con gravi ripercussioni umanitarie

Oltre 750 mila lavoratori migranti cambogiani sono rientrati in Cambogia dalla Thailandia a seguito degli scontri armati al confine tra i due Paesi, che hanno coinvolto una disputa territoriale di lunga data e causato numerose vittime. Lo ha reso noto un funzionario del ministero del Lavoro cambogiano, sottolineando la portata del fenomeno migratorio collegato all’escalation del conflitto.

L’esodo dei migranti cambogiani dalla Thailandia

Secondo quanto riferito da Sun Mesa, portavoce del Ministero del Lavoro della Cambogia, più di 750.000 cambogiani, inclusi molti bambini, hanno lasciato la Thailandia dallo scoppio degli scontri il 24 luglio scorso. Questo massiccio ritorno in patria avviene in concomitanza con il cessate il fuoco concordato tra i due governi a partire da martedì scorso, dopo cinque giorni di combattimenti lungo un confine di circa 800 chilometri. Gli scontri hanno provocato almeno 43 morti tra le forze di entrambi i Paesi.

Oggi, molti migranti cambogiani hanno attraversato a piedi il valico di frontiera di Ban Laem-Daung, situato tra la provincia thailandese orientale di Chanthaburi e la provincia cambogiana di Battambang. La maggior parte di loro portava con sé effetti personali, tra cui valigie, zaini, coperte e persino ventilatori elettrici. In totale, si stima che circa 1,2 milioni di cambogiani vivano e lavorino in Thailandia, una cifra che evidenzia l’importanza economica e sociale della migrazione tra i due Paesi.

Il contesto del conflitto e le conseguenze umanitarie

La disputa che ha originato gli scontri riguarda il controllo di templi situati lungo il confine tra Cambogia e Thailandia, un problema che si protrae da anni ma che recentemente è degenerato in violenza armata. Il conflitto ha avuto ripercussioni dirette sui lavoratori migranti, che si sono trovati costretti a lasciare la Thailandia in fretta e furia per cercare rifugio in Cambogia.

Il ritorno massiccio di migranti rappresenta una sfida significativa per il governo cambogiano, che dovrà gestire l’accoglienza e il reinserimento di queste persone, molte delle quali hanno lasciato il proprio Paese in cerca di lavoro e condizioni di vita migliori. La situazione rimane delicata, nonostante il cessate il fuoco, e le tensioni al confine continuano a influire sulle dinamiche migratorie e sulla stabilità regionale.

Published by
Redazione