Il frontman dei Queen tolse il microfono dalla bocca in diretta durante “Radio Ga Ga”, rivelando che stava cantando in playback: un momento che ha segnato per sempre la storia del Festival.
Nel febbraio del 1984, durante una delle edizioni più seguite del Festival di Sanremo, salirono sul palco dell’Ariston i Queen, ospiti internazionali d’eccezione. Era il periodo d’oro della band inglese, con Freddie Mercury al massimo della sua potenza scenica. Eppure, qualcosa andò storto. Quello che sarebbe dovuto essere un momento iconico per celebrare la musica live si trasformò, suo malgrado, in uno degli episodi più controversi della storia della manifestazione. Il problema? Un playback imposto, mal gestito e poco rispettoso dell’artista che si trovava sul palco.
Mercury non ci stette. Durante l’esibizione del brano “Radio Ga Ga”, visibilmente contrariato, allontanò il microfono dalla bocca pur continuando a cantare nella traccia audio, mostrando a tutti che la performance era finta. Un gesto breve, ma carico di significato. La regia Rai, presa alla sprovvista, tentò di abbassare il volume per nascondere l’incidente, ma ormai era tardi. L’esibizione fu rovinata, l’illusione spezzata e il pubblico capì subito cosa stava succedendo. Ancora oggi, il video di quella serata – visibile su YouTube – continua a generare visualizzazioni e commenti accesi. La domanda più frequente nei commenti è sempre la stessa: “Ma come si può costringere i Queen a cantare in playback?”.
Playback imposto e palco troppo stretto: Mercury non perdona
Secondo diversi resoconti, Freddie Mercury era già infastidito dallo spazio limitato del palco dell’Ariston, che non gli permetteva di muoversi liberamente come era abituato nei grandi stadi internazionali. La situazione però degenerò quando, all’avvio della base musicale, l’audio risultò fuori sincrono. Per un artista perfezionista e dalla presenza scenica totale come lui, si trattò di un affronto professionale. Con un gesto secco, tolse il microfono dalla bocca, lasciando che il pubblico vedesse con chiarezza quanto stava accadendo.

Il Festival, all’epoca, non prevedeva esibizioni interamente live per molti artisti stranieri. L’uso del playback era una prassi comune, legata più alla produzione televisiva che alle esigenze artistiche. Ma nel caso dei Queen, fu una scelta disastrosa. Il gesto di Mercury fu tanto chiaro quanto volutamente provocatorio: non era solo un modo per mostrare la finzione, ma anche un messaggio di protesta. Non è chiaro se ci furono conseguenze dietro le quinte, ma da allora quell’esibizione è rimasta nell’immaginario collettivo come una delle figuracce più emblematiche del Festival.
Nel video restaurato in alta definizione disponibile su YouTube, visibile ancora oggi, si nota la tensione e il disagio di un artista costretto a mimare se stesso. Un dettaglio piccolo, ma eloquente. Lo stesso pubblico social, quasi quarant’anni dopo, continua a commentare con indignazione l’accaduto: “Licenziateli tutti!” si legge tra i commenti più votati.
Le grandi ospitate (e le gaffe) internazionali di Sanremo
Quello dei Queen non fu un caso isolato. Sanremo, nel corso degli anni, ha accolto sul suo palco artisti internazionali di primo livello: David Bowie, Whitney Houston, i Duran Duran, Bruce Springsteen e persino i Depeche Mode, ospiti per ben quattro volte. Alcuni di questi riuscirono a regalare esibizioni memorabili. Altri, come nel caso di Mercury, furono segnati da scelte discutibili a livello organizzativo.
L’equilibrio tra esigenze televisive e rispetto dell’artista non è sempre stato semplice. In un’epoca in cui i vincoli tecnici erano più rigidi e il playback era quasi la norma, episodi come quello dei Queen mettono in luce quanto fosse difficile garantire performance autentiche. Proprio per questo, l’esibizione dei Queen a Sanremo 1984 è ricordata più per il gesto di rottura di Freddie che per la qualità musicale della serata. Una dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di come la dignità artistica possa prevalere anche in pochi secondi.