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Regno Unito, Starmer: “Primi migranti trattenuti, presto rimpatrio in Francia”

Il governo britannico avvia il piano con la Francia per fermare i flussi irregolari sulla Manica previsto il rimpatrio settimanale di migranti e nuove regole sull’asilo

Il premier britannico Keir Starmer ha annunciato la prima applicazione concreta del nuovo accordo siglato con la Francia per la gestione dei flussi migratori irregolari attraverso la Manica. La misura, che prevede il trattenimento e il rimpatrio in Francia dei migranti illegali giunti sulle coste inglesi, rappresenta un passo significativo nella strategia del governo laburista per contrastare l’immigrazione clandestina.

L’accordo “uno dentro, uno fuori” tra Regno Unito e Francia

Il progetto pilota, frutto di un’intesa raggiunta tra Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron, si basa sul principio “uno dentro, uno fuori”: per ogni migrante irregolare rimpatriato in Francia, il Regno Unito accoglierà un richiedente asilo legittimato e in possesso di requisiti di sicurezza e legami familiari nel Paese. Come ha spiegato Starmer sul suo profilo X, “i primi migranti illegali sono stati trattenuti e saranno rimpatriati in Francia nelle prossime settimane”. L’obiettivo è disincentivare le pericolose traversate via mare che hanno visto un aumento del 56% rispetto allo stesso periodo del 2024, con oltre 21 mila arrivi nel 2025.

Le autorità britanniche e francesi prevedono di rimpatriare fino a 50 persone a settimana, con possibilità di estendere la sperimentazione in caso di successo. Macron ha sottolineato l’impegno comune nel far funzionare il piano, definito un “interesse condiviso” per frenare il fenomeno migratorio irregolare.

La strategia di Starmer e le sfide della politica migratoria post-Brexit

Il premier laburista ha ribadito con fermezza la volontà di proteggere i confini nazionali: “Chi infrange la legge entrando in questo Paese sarà rimandato indietro“. Questa intesa rappresenta il tentativo del governo di rispondere alle criticità emerse dopo la cancellazione del controverso piano di deportazione in Rwanda, adottando misure più pragmatiche e congiunte con Parigi.

Il progetto pilota si inserisce in un più ampio sforzo di ricostruzione delle relazioni franco-britanniche post-Brexit e mira a contrastare il gioco del “gatto e topo” tra autorità e trafficanti di esseri umani che cercano nuove rotte per entrare illegalmente nel Regno Unito. Restano però aperte le sfide legali e operative per garantire l’efficacia e la sostenibilità del piano nel tempo.

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Redazione