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Milazzo si prepara ad accogliere 27 migranti provenienti da Filicudi, dove sono sbarcati dopo un viaggio partito dalla Tunisia. Due motovedette della Guardia Costiera faciliteranno il trasferimento, mentre la Capitaneria di Porto e la Croce Rossa Italiana coordinano l’accoglienza. Il sindaco Pippo Midili ha attivato il sistema di ospitalità e informato la Prefettura di Messina e il Ministero dell’Interno
Nella notte tra il 3 e il 4 giugno, un gruppo di 27 migranti è sbarcato sull’isola di Filicudi, parte delle Eolie, a bordo di un’imbarcazione proveniente dalla Tunisia. La motovedetta della Guardia Costiera ha prontamente attivato le operazioni di soccorso per trasferire i migranti a Milazzo, dove è stato attivato il sistema di accoglienza. Questo evento evidenzia l’urgente realtà della crisi migratoria nel Mediterraneo, un fenomeno che continua a preoccupare le autorità italiane e internazionali.
Il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, ha predisposto l’allestimento di gazebo e altre strutture per garantire un’accoglienza dignitosa ai migranti, collaborando con la Capitaneria di Porto e la Croce Rossa Italiana. La notizia di questo sbarco arriva in un momento in cui il sistema di accoglienza italiano è sotto pressione, a causa dell’aumento degli arrivi di migranti sulle coste siciliane. Negli ultimi mesi, le operazioni di soccorso nel Mediterraneo sono aumentate, evidenziando la necessità di un’azione coordinata tra i vari enti locali e nazionali.
La situazione a Milazzo, storicamente un porto strategico, riflette un contesto di sfide economiche e sociali. Negli anni, la città ha visto un incremento della presenza di stranieri, con una comunità che si è integrata nel tessuto sociale locale. Tuttavia, eventi come questo sbarco richiedono risorse aggiuntive e un impegno costante per garantire un’accoglienza adeguata.
La Prefettura di Messina e il Ministero dell’Interno sono stati informati sulla situazione, e si prevede che le autorità locali riceveranno supporto per gestire l’emergenza. Filicudi, un’isola conosciuta per la sua bellezza naturale e la tranquillità, si trova ora al centro di una dinamica che mette in luce le complessità della migrazione nel Mediterraneo. Questo episodio non è isolato, ma parte di un quadro più ampio di sfide legate all’immigrazione, che richiede una riflessione profonda da parte delle istituzioni e della società civile.