
ANSA/VINCENZO LIVIERI
Tajani ha sottolineato che gli italiani irregolari presenti negli Usa non dovrebbero essere inviati in quella struttura, poiché l’Italia ha già manifestato la propria disponibilità a rimpatriarli
Il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto sulle recenti notizie riguardanti il trasferimento di migranti irregolari negli Stati Uniti nel carcere di Guantanamo. In un’intervista concessa a Rtl, Tajani ha sottolineato che gli italiani irregolari presenti negli Usa non dovrebbero essere inviati in quella struttura, poiché l’Italia ha già manifestato la propria disponibilità a rimpatriarli.
Tajani: Italia pronta a riprendere i migranti italiani
Antonio Tajani ha dichiarato che l’Italia ha comunicato all’amministrazione statunitense la volontà di riprendere i migranti irregolari italiani nel rispetto dei loro diritti individuali. “Le prime informazioni che vengono dal Dipartimento per la Sicurezza nazionale ci dicono che Guantanamo verrebbe utilizzata per i clandestini di Stati che non accettano i rimpatri”, ha precisato il ministro. La posizione italiana appare quindi chiara e definita nel sostenere un rimpatrio ordinato senza l’utilizzo di strutture come il centro di detenzione di Guantanamo, noto a livello internazionale per le controversie sui diritti umani.
Contesto e utilizzo di Guantanamo
Il Centro di detenzione di Guantanamo, situato a Cuba, è una struttura militare di massima sicurezza utilizzata dagli Stati Uniti, storicamente destinata a detenuti legati ad attività terroristiche. Negli ultimi mesi, secondo il Washington Post, l’amministrazione americana avrebbe pianificato di incrementare il numero di migranti illegali trasferiti in questo centro, inclusi cittadini di diversi paesi europei, tra cui l’Italia. Tuttavia, fonti ufficiali statunitensi hanno evitato di specificare le nazionalità, e il Dipartimento di Stato ha chiarito che Guantanamo non rappresenta la destinazione finale per questi immigrati e che i trasferimenti rientrano in una strategia volta a liberare posti nei centri di detenzione interni.
Nel frattempo, la situazione nelle città americane come Los Angeles, dove sono in corso agitazioni legate alle politiche migratorie, resta tesa. Le autorità locali e federali hanno adottato misure di sicurezza rafforzate, mentre il dibattito politico e sociale sull’uso di Guantanamo per detenere migranti irregolari continua a suscitare reazioni contrastanti.
Antonio Tajani, nel suo ruolo di ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, mantiene quindi una linea di dialogo e cooperazione con gli Stati Uniti, ribadendo l’impegno italiano per il rispetto dei diritti umani e per una gestione condivisa e responsabile delle questioni migratorie.