
ANSA/TINO ROMANO
La cittadina agricola di Torre Pacheco, situata nella comunità autonoma di Murcia, è stata teatro di violenti disordini a sfondo razzista nel corso del fine settimana, dopo la diffusione di un video falso sui social media. A denunciare la falsità delle immagini è stato il ministro dell’Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, che ha smentito la veridicità di un filmato che ritraeva il presunto pestaggio di un pensionato di 68 anni, evento che aveva scatenato l’ira della popolazione locale.
Un video falso alla base dell’escalation di violenza
Il video, divenuto virale su piattaforme come Telegram, non mostrava l’aggressione reale avvenuta mercoledì scorso, come ha precisato lo stesso ministro Grande-Marlaska, il quale ha sottolineato che la vittima “non si è riconosciuta nel filmato“. Questa “enorme falsità“, secondo il ministro, è stata abilmente sfruttata da gruppi di estrema destra e influencer suprematisti per scatenare una caccia agli immigrati magrebini a Torre Pacheco, un comune di circa 31.495 abitanti, di cui un terzo è di origine straniera.
Nel fine settimana, centinaia di persone, alcune armate di mazze e bastoni e con il volto coperto, hanno preso parte a ronde per le strade della cittadina, alla ricerca di presunti colpevoli dell’aggressione, scatenando così una spirale di violenze che ha causato almeno cinque feriti e numerosi danni materiali, tra cui vandalismi e incendi di cassonetti. Le autorità locali hanno confermato che molti partecipanti ai disordini provenivano anche da altre località, suggerendo una mobilitazione organizzata da parte dell’estremismo di destra.
Reazioni istituzionali e misure di sicurezza rafforzate
Il governo spagnolo ha reagito con fermezza e preoccupazione, intensificando la presenza delle forze dell’ordine. Ai 90 agenti della Guardia Civile sul posto si sono aggiunti 45 reparti antisommossa, supportati dai servizi di intelligence, per contenere la tensione e prevenire ulteriori scontri. Il ministro Grande-Marlaska ha condannato con forza le persecuzioni razziste, attribuendo la responsabilità dell’escalation soprattutto a formazioni di estrema destra come Vox, accusate di diffondere narrazioni false che collegano immigrazione irregolare e criminalità.
Dal canto suo, il leader di Vox, Santiago Abascal, ha respinto le accuse, rilanciando la propria richiesta di “deportazioni di massa” seguendo un modello ispirato all’ex presidente statunitense Donald Trump. Il premier Pedro Sánchez ha ricordato che “il razzismo è incompatibile con la democrazia” e ha esortato alla difesa dei valori unificanti della società spagnola. Il sindaco di Torre Pacheco e altri rappresentanti locali hanno invitato alla calma, evidenziando la necessità di superare questo momento di crisi senza ulteriori violenze.