Varese, latte per immigrati. Ma è un'idea leghista

L.M. - 15 Maggio 2012
La cooperativa agricola Latte Varese da questo mese produce anche “Leben”, latte dal sapore acidificato simile allo yogurt, pensato esclusivamente per immigrati africani e sudamericani. Il presidente della cooperativa, il leghista Binelli, difende la sua scelta, seppur ribadisca le sue idee in tema di immigrazione
CURIOSITA’. Gli immigrati sono troppi, dice qualcuno. Ma anche utili, quando si tratta di salvare, per esempio, le sorti di un latte padano. La cooperativa agricola Latte Varese, da questo mese, produce anche “Leben”, latte dal sapore acidificato simile allo yogurt, pensato esclusivamente per immigrati africani e sudamericani. Il prodotto sarà distribuito nei supermercati e nei negozi etnici dell’intera provincia, che conta una presenza di stranieri pari a 76000 unità. E darà una boccata d’ossigeno alle casse dolenti dell’azienda. 

L’aspetto singolare della vicenda è che il presidente di Latte Varese, Fabio Binelli, è anche un assessore leghista, e che in quota Lega Nord sia anche Carlo Crosti, il responsabile commerciale. Ma il mercato é il mercato e a target donato non si guarda in bocca. “I dati di crescita sono davvero notevoli – spiega Binelli, che è anche agronomo di professione- già oggi destiniamo al latte acido il 3% del nostro prodotto, conto terzi, e contiamo di arrivare al 10%”. 
La trovata commerciale si prefigge di ridurre i 3 milioni di litri (su una produzione totale di 8) venduti sfusi ai caseifici al prezzo di 30 centesimi al litro, contro i 36 che vengono corrisposti alla stalla (con una perdita, quindi, di 6 centesimi). Il prezzo al ribasso è imposto dalle multinazionali, come la Lactalis, sotto il cui peso i conti della Cooperativa boccheggiano. 
L’ideale sarebbe, ovviamente, avere introiti sufficienti grazie alla sola clientela autoctona, ma le cose stanno diversamente. “Se ogni varesino avesse in frigo una confezione di Latte Varese non avremmo alcun problema – racconta Crosti-, ma siccome le cose non vanno così, e dobbiamo difendere un’ importante tradizione aziendale, sarebbe sciocco trascurare un mercato emergente. Il prodotto è ottimo e ha caratteristiche di vendita molto curiose. Durante il ramadan, ad esempio, il consumo si alza fino a sette volte di più, perché permette ai musulmani di reggere fino a sera”. 
Se la realtà si mette di contro all’ideologia, quindi, a vincere è la prima. Seppure poi, per salvare la faccia, qualche precisazione d’ordinanza resta d’obbligo. “Sono sempre stato contrario all’ immigrazione sregolata e massiccia – afferma infatti Binelli -, prendo atto che è nata una vasta fascia di popolazione che ha dato vita a un eterogeneo gruppo di consumatori, generando dei bisogni e delle aspettative”. Tradotto: i soldi sono soldi. In casa Lega, questo, lo sanno benissimo.