Sudan, profughi feriti e uccisi nel campo di Sahagarab?

L.M. - 23 Maggio 2012

La protesta dei rifugiati del campo Shagarab è stata repressa con violenza dalle forze di polizia sudanesi. Secondo l’agenzia Habeshia, che ha potuto parlare con alcuni abitanti del campo, sarebbero almeno 20 i morti più un numero imprecisato di feriti. L’UNHCR, da noi contattato, parla invece di solo un poliziotto contuso

RIFUGIATI. I profughi del campo di Shagarab, al confine con l’Eritrea, chiedono maggiore protezione rispetto ai trafficanti di uomini e la loro protesta viene repressa con violenza dalle forze di polizia.
E’ successo due giorni fa. L’agenzia Habeshia parla di un numero imprecisato di feriti e di almeno 20 morti. Ma l’UHNCR ridimensiona l’accaduto.
Ogni giorno 3 o 4 persone vengono sequestrate nel campo di Sahagarab (o nelle immediate vicinanze) e rivendute ai trafficanti. E’ un problema noto alle autorità. “I rappresentanti dei rifugiati erano stati invitati la mattina del 21 maggio ad una riunione all’ufficio dell’Unhcr”, spiega don Mussie Zerai, dell’agenzia Habeshia. “A presentarsi, però, sono stati oltre 300 profughi. A quel punto la polizia avrebbe prima cercato di disperdere la folla facendo ricorso ai gas lacrimogeni, quindi cominciato a sparare”.
Il bilancio, secondo le testimonianze rese a don Zerai, è di almeno venti morti e numerosi feriti ai quali sarebbero negate le cure mediche per ritorsione. Alcuni rifugiati (circa 200, secondo l’agenzia Habeshia) sarebbero stati tratti in arresto e imprigionati in un carcere vicino. Ma l’UHNCR, da noi contattato, riferisce solo di un poliziotto ferito.
“I rifugiati con cui ho parlato la sera del 21 mi hanno raccontato che i poliziotti, dopo la manifestazione, entravano nelle tende e massacravano chiunque si trovasse sotto tiro. Motivo per cui molta gente è scappata e adesso si ritrova in mezzo al nulla”, prosegue Zerai. “Ci risulta che siano state date direttive affinché non vengano erogati i pasti ai profughi in qualche modo coinvolti nella protesta. In particolare agli eritrei, che sono le principali vittime dei trafficanti. Dal 21 maggio molte persone non ricevono cibo né acqua”. 
Secondo le testimonianze di alcuni rifugiati che sono riusciti a raggiungere Israele, sarebbero alcuni poliziotti stessi ad organizzare, in combutta con i trafficanti, i sequestri. Il campo Shagarab accoglie circa 2000 richiedenti asilo ogni mese, soprattutto dall’ Eritrea ed è attualmente sorvegliato dalle forze di sicurezza sudanesi (a cui compete la gestione). 
Luigi Riccio