Castelnuovo Scrivia, la protesta si ferma: i braccianti sono stati pagati. Ma la partita non è chiusa

L.M. - 10 Luglio 2012
Sciolto il presidio dei braccianti a Castelnuovo Scrivia dopo 17 giorni. L’accordo siglato tra le parti in Provincia ha portato all’assunzione di 26 migranti regolari e l’impegno, per i 13 privi di permesso di soggiorno, a istituire un corso trimestrale retribuito
ATTUALITA‘. La protesta dei braccianti di Castelnuovo Scrivia ha prodotto i primi risultati positivi. I 26 immigrati con permesso di soggiorno sono stati assunti e la prima tranche dei pagamenti arretrati è stata corrisposta, mentre la seconda dovrebbe esserlo a fine mese. Gli assunti lavoreranno sei ore al giorno ruotando su due turni, mentre la paga sarà di 9 euro all’ora con l’aggiunta di un anticipo giornaliero per i pagamenti arretrati. Questo tra l’altro consentirà il rinnovo del permesso di soggiorno ai migranti che lo avevano in scadenza, come Lahcen, intervistato da Corriere Immigrazione pochi giorni fa.
E’ l’effetto dell’accordo siglato tra le parti in Provincia di Alessandria venerdì scorso. Migranti e sindacalisti hanno dunque deciso di sciogliere il presidio, iniziato il 22 giugno. Rimane incerta però la sorte dei 13 braccianti privi di permesso di soggiorno. Per capire cosa potranno concretamente fare, bisognerà attendere l’entrata in vigore della cosiddetta “Legge Rosarno”, che dovrebbe consentire ai lavoratori sfruttati che denunciano gli sfruttatori di ottenere un permesso di soggiorno della durata di un anno. La Provincia si è comunque impegnata a istituire per loro un corso di formazione trimestrale retribuito.
Nel frattempo continuano le vertenze individuali e le indagini della magistratura, in particolare sul denaro che Bruno Lazzaro, titolare dell’azienda agricola teatro della vicenda, avrebbe estorto ai migranti per rinnovare i loro permessi di soggiorno. La Cgil ha già sporto denuncia per grave sfruttamento e riduzione in schiavitù nei suoi confronti.
“Abbiamo sciolto il presidio – spiega Daniela Cauli, del Prc locale, che ha seguito dall’inizio lo sciopero – ma l’assemblea permanente continuerà a riunirsi tutti i giorni, per tenere alta l’attenzione non solo sulla vicenda dell’azienda Lazzaro, ma sulla situazione dell’intera provincia, che va monitorata per scoprire l’esistenza di altri casi simili”. L’alessandrino infatti è pieno di cascine ed è assai probabile che ci siano altri lavoratori migranti sfruttati e sottopagati.
Luigi Riccio