Bangladesh

Fashion victims

- 21 Luglio 2013

Sono le operaie delle garments factories le vere vittime del sistema moda. Un corto sul crollo del Rana Plaza a Dhaka.

Bostrobalikara è la parola bangla che indica le giovani donne impiegate in Bangladesh nelle aziende che producono abiti e che riforniscono soprattutto i nostri grandi magazzini e le catene a basso costo. Erano bostrobalikara la maggior parte delle 1.100 vittime del crollo del Rana Palace, a Dhaka, dello scorso aprile. Il Rana Palace era una costruzione per buona parte non autorizzata che accoglieva al suo interno ben 5 fabbriche di garments che producevano per marchi occidentali. Di crolli come questo (magari con meno morti), di incendi e altri incidenti sul lavoro sono piene le cronache recenti del Bangladesh, ma così tanti morti insieme non si erano mai contati. L’eco della vicenda è così arrivata oltre confine. Si è parlato delle inaccettabili condizioni imposte a chi lavora nelle garments factories (soprattutto donne), dell’innegabile nesso che lega la loro sorte agli stili di consumo occidentali, a partire dalla moda low cost ma anche delle responsabilità del governo bangladese. L’associazione Progetto Diritti, insieme con Dhuumcatu e il Comitato Singh Mohinder, ha organizzato giovedì scorso una serata dedicata al Bangladesh, durante la quale è stato proiettato il corto Blood in the Factories, realizzato dal produttore anglobangladese Shafiur Rahman, un intellettuale molto impegnato sul fronte del documentario sociale. Ve lo proponiamo.

Blood in the factories from Shafiur Rahman on Vimeo.