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SAR: Ricerca e soccorso

- 8 Settembre 2013

SAR: Ricerca e soccorso
Col termine ricerca e soccorso, spesso abbreviato con l’acronimo SAR (dal termine inglese search and rescue), si indicano un insieme di operazioni di salvataggio condotte da uomini addestrati a tale scopo e all’impiego di specifici mezzi navali, aerei o terrestri volti alla salvaguardia della vita umana in particolari situazioni di pericolo e ambienti ostili quali montagna, forra o mare. Ogni paese ha assegnate delle zone di competenza nelle quali è tenuto a fornire una simile operatività.
Fonte: Wikipedia

Organizzazione SAR Ricerca e Soccorso
Il D.P.R. 28.9.94 n. 662, regolamento di attuazione nazionale della Convenzione di Amburgo ’79, ha introdotto delle sostanziali innovazioni nel campo dell’organizzazione e coordinamento delle attività di ricerca e salvataggio in mare in ambito nazionale. Con tale provvedimento il soccorso in mare è uscito dalla dimensione di attività da attuarsi con i mezzi disponibili al momento per entrare in una fase di attività altamente professionale, con mezzi appositamente allestiti ed equipaggi particolarmente addestrati. Il Regolamento provvede a delineare un nuovo e più funzionale assetto organizzativo del settore, stabilendo le rispettive funzioni delle strutture interessate ed, in particolare, affidando al Comando Generale delle Capitanerie di Porto il compito di assicurare l’organizzazione efficiente dei servizi di ricerca e salvataggio nell’ambito dell’intera regione di interesse sul mare, che si estende ben oltre i confini delle acque territoriali. Il Comando Generale, infatti, assume le funzioni di I.M.R.C.C. (Italian Maritime Rescue Coordination Center), Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, cui fa capo il complesso delle attività finalizzate alla ricerca ed al salvataggio della vita umana in mare, mediante l’impiego della componente aeronavale del Corpo delle Capitanerie di Porto, con l’eventuale ausilio di altre unità di soccorso militari e civili. L’I.M.R.C.C. – funzionalmente individuato nella struttura della Centrale Operativa del Comando Generale – mantiene i contatti con i centri di coordinamento del soccorso degli altri Stati per assicurare la collaborazione a livello internazionale prevista dalla Convenzione di Amburgo.
Il citato decreto 662/94 conferisce alle attuali 14 Direzioni Marittime le funzioni di Centri Secondari di soccorso marittimo (M.R.S.C. – Maritime Rescue Sub Center) che assicurano il coordinamento delle operazioni marittime di ricerca e salvataggio, ciascuna nella propria giurisdizione, secondo le direttive specifiche o le deleghe del Centro Nazionale (I.M.R.C.C.).
I Comandi di Porto (Capitanerie di Porto, Uffici Circondariali Marittimi e Delegazioni di Spiaggia) sono individuati come Unità Costiere di Guardia (U.C.G.). Queste ultime dispongono l’intervento dei mezzi aeronavali di soccorso dislocati nella propria giurisdizione e ne mantengono il controllo operativo, salvo che l’I.M.R.C.C. disponga diversamente.
I Centri Secondari di Soccorso e le U.C.G. hanno la facoltà di richiedere, in caso di necessità, il concorso dei mezzi navali ed aerei appartenenti a tutte le Amministrazioni dello Stato o di privati.
Al fine di dare completa attuazione a quanto prescritto dalla Convenzione di Amburgo ’79 e dal relativo Regolamento di esecuzione, l’I.M.R.C.C. si è dotato di un apposito “Piano S.A.R. Marittimo Nazionale” approvato in data 25.11.1996 dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione (ora Ministero dei Trasporti). Il documento è sostanzialmente strutturato in una parte preliminare, che si riferisce all’organizzazione generale e funzionale del Servizio S.A.R. e in una seconda parte costituita dai Piani locali dei 14 M.R.S.C., contenente la globalità delle risorse disponibili e i collegamenti operativi locali.
Dall’anno 1999, con l’autorizzazione del Ministro dei Trasporti, il Corpo disloca un’unità navale della classe 800, addetta al soccorso, nelle acque del Lago di Garda. L’iniziativa viene rinnovata di anno in anno, in attesa che venga adottato un provvedimento normativo che formalizzi il servizio di soccorso da parte del Corpo sui laghi maggiori, completando, nell’interesse del Ministero dei Trasporti, l’esercizio della funzione allo stesso attribuita in materia di sicurezza della navigazione interna.

Fonte: Guardia Costiera http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/ricercaesoccorso.cfm