Passpartù

Accoglienza made in Italy

- 24 Febbraio 2014

Luci e ombre di un sistema. Lo Sprar, il servizio nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ha, da gennaio, quadruplicato i posti all’interno dei suoi progetti, da 3.000 a 13.000. Ma se, a livello nazionale, non esistono poi seri percorsi di inserimento socio-lavorativo per chi è arrivato in Italia o quando trovare un lavoro e una casa decenti diventa impossibile, la domanda è d’obbligo: che tipo di accoglienza stiamo fornendo a chi riesce, dopo mille difficoltà, a raggiungere il nostro Paese?

Ecco allora che si moltiplicano le occupazioni a scopo abitativo, non ultima quella di Piazza Indipendenza a Roma.
Qui vivono da oltre quattro mesi rifugiati e titolari di protezione internazionale, scappati da guerre e persecuzioni.
Lo scorso 18 ottobre hanno occupato, come Coordinamento cittadino di lotta per la casa, un immenso edificio di otto piani nel cuore della Capitale e cercano, da qui, di riprendersi quei diritti che un’accoglienza frettolosa e massiva non gli ha garantito, un’accoglienza fatta nei maxi centri per richiedenti asilo chiamati Cara.
L’altra faccia della medaglia dell’accoglienza, sicuramente più luminosa della prima, è quella dello Sprar. Un modello esaltato a livello europeo e che, nonostante alcune contraddizioni e diversi problemi, si propone non l’assistenzialismo puro nei confronti dei migranti ma il tentativo, più volte riuscito, di condurli verso una loro concreta autonomia.

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Ospiti della puntata:
Daniela Di Capua, Direttrice Servizio Centrale Sprar
Tsigab, Occupante di Piazza Indipendenza
Elleny, Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa

Passpartù:
Per consultare l’Atlante Sprar 2012/2013 clicca qui
In redazione questa settimana: Ciro Colonna
Passpartù, la radio a porte aperte è un programma a cura di Marco Stefanelli
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