Lampedusa

Porto l’orto sull’Isola

- 6 Maggio 2014

ortoUn progetto che, oltre a definire una idea concreta di lavoro, si propone di offrire una immagine diversa e più aderente alla realtà dell’isola più nota del Mediterraneo. Per questo ci pare utile sostenerlo. È stato presentato il 13 aprile a Roma, in Via dei Fori Imperiali, con un concerto e una festa per farlo divenire evento pubblico e di coinvolgimento dei cittadini  della capitale.

Lampedusa è una meta ambita per chi cerca un approdo, una via di accesso all’Europa. Lampedusa è conosciuta nel mondo perché sul suo suolo di appena 20,2 km² transitano ogni anno migliaia di migranti, e nelle acque che la circondano molti ne muoiono. Isolata in senso geografico e politico, Lampedusa in realtà ha un’identità che non è solo quella che le restituiscono i media, distorta nel racconto di una tragedia senza fine. Perché per chi lì vive o per quanti hanno avuto la voglia e la fortuna di conoscerla davvero, Lampedusa è soprattutto un approdo sicuro per migliaia di persone che qui non solo hanno salva la vita, ma proprio da qui cominciano una nuova vita. Terra! Onlus, insieme al Circolo Legambiente Lampedusa Esther Ada, intende, attraverso il progetto Porto L’Orto a Lampedusa, valorizzare la dignità di questa terra e della comunità di seimila persone che la abita e che spesso viene dimenticata nelle difficoltà di una vita dove per partorire bisogna prendere un aereo e andare a Palermo, o dove le condizioni avverse del mare svuotano gli scaffali dei supermercati, dove l’ “emergenza clandestini” raccontata dalla stampa, per paura ha allontanato migliaia di turisti. Perché Lampedusa non è solo un porto di sbarco, un punto geografico astratto sulla mappa dell’Europa. È un’isola fatta di luoghi, mestieri, persone. Un’isola che un tempo era a vocazione agricola, e che oggi, per via delle condizioni climatiche e di pesanti interventi antropici di folli speculazioni edilizie, è quasi completamente desertica. Una terra bellissima, dai profumi pungenti, che ha diritto a esistere ed essere raccontata innanzitutto per le sue bellezze dirompenti e per le persone che la abitano: pescatori, gente di mare che da sempre accoglie e soccorre e che quasi mai si è vista riconosciuta per questo ruolo. Partendo da questi semplici elementi, il progetto ha come obiettivo la creazione di orti urbani che hanno una doppia valenza: sociale e ambientale. Da un lato si vuole dare spazio a storie di normalità, le stesse che, intessute tra di loro, compongono e vivificano una comunità, su cui troppo spesso grava il peso dell’emergenza; dall’altro restituire all’isola quella vocazione agricola ormai esaurita. I Lampedusani quindi sono il fine ultimo di questo progetto, perché attraverso di esso se ne raccontino i volti, se ne rafforzi il tessuto connettivo, e se ne viva la forza, quella stessa che spesso, a proprie spese e a proprio rischio, ha aiutato i migranti. Per una comunità che ha fatto tanto in un contesto sociale complesso, crediamo che tutti noi siamo chiamati a dare un riconoscimento all’isola e ai suoi abitanti. Partecipa anche tu al progetto e aiutaci a creare gli orti a Lampedusa: con il tuo contributo sosterrai il recupero e ripristino degli spazi verdi destinati agli orti, garantirai l’avvio e il proseguimento della formazione sul posto, contribuirai alla creazione di sistemi di irrigazione naturali… insomma creiamo insieme una Lampedusa più verde!
Abbiamo bisogno anche di te: sostienici e diffondi la notizia!