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Un appello urgente ad agire con determinazione per fermare la spirale di violenza che ha colpito Torre Pacheco, cittadina agricola della Regione di Murcia, è stato lanciato oggi dalla vicepremier e ministra del Lavoro spagnola Yolanda Díaz. La forte escalation di tensioni tra migranti nordafricani residenti e gruppi di estrema destra ha provocato quattro giorni consecutivi di scontri, alimentati anche da disinformazione e propaganda xenofoba sui social media.
Violenza e tensioni a Torre Pacheco: la situazione sul campo
Gli scontri a Torre Pacheco sono scoppiati dopo un’aggressione a un pensionato di 68 anni la mattina del 9 luglio, episodio che ha rapidamente degenerato in una caccia ai migranti. Un video diffuso in rete, poi smentito dalle autorità come falso, ha contribuito ad alimentare l’odio e le proteste, con gruppi di estrema destra che hanno organizzato ronde armate per le strade del comune, coinvolgendo anche giovani provenienti da altre località. La polizia ha avuto difficoltà a contenere la situazione, che ha visto il lancio di bottiglie, pietre e bengala. Al momento, sono nove gli arresti effettuati, con più di trenta sanzioni per violazioni della legge sulla sicurezza cittadina e cinque feriti, tra cui tre minorenni.
Il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha precisato che le immagini virali non ritraggono l’aggressione reale e che la vittima non si è riconosciuta nel video diffuso. Le indagini proseguono e hanno coinvolto arresti anche fuori da Torre Pacheco, con la collaborazione della polizia basca.
La richiesta di Yolanda Díaz: regolarizzare mezzo milione di immigrati
In questo contesto di tensione, Yolanda Díaz, leader del movimento Sumar e alleata del governo progressista di Pedro Sánchez, ha rilanciato la necessità urgente di approvare al Congresso un disegno di legge per la regolarizzazione di 500.000 immigrati in Spagna. In un’intervista all’emittente pubblica TVE, Díaz ha denunciato il ruolo del conservatore Partito Popolare (PP) nell’”incitare l’estrema destra”, che sarebbe responsabile delle proteste e degli scontri a Torre Pacheco.
La vicepremier ha esortato il PP a scegliere un “cordone democratico” contro l’ultradestra di Vox, la cui retorica include la promessa di deportare tutti gli immigrati irregolari e quelli legali che commettono reati. Díaz ha sottolineato che “dall’estrema destra non si arriva alla Moncloa”, ribadendo la necessità di un’azione politica responsabile e inclusiva per affrontare il problema migratorio e la sicurezza sociale nel Paese.