
EPA/MARIO GUZMAN
Il Senato messicano si oppone fermamente alla proposta degli Stati Uniti di tassare le rimesse inviate dai migranti con una imposta del 5%, considerata arbitraria e ingiusta. Varie forze politiche chiedono una revisione della misura, sottolineando il rischio di una doppia imposizione e di danni economici per entrambe le nazioni
Il Senato messicano ha manifestato un forte dissenso nei confronti di una proposta avanzata da alcuni legislatori statunitensi, che prevede l’introduzione di una tassa del 5% sulle rimesse inviate dai migranti messicani. Questa iniziativa, sostenuta dal repubblicano Jason Smith alla Camera dei rappresentanti, è stata descritta dai senatori messicani come un provvedimento ingiusto e arbitrario, capace di danneggiare l’economia di entrambe le nazioni.
In una dichiarazione congiunta, i rappresentanti di tutti i principali partiti politici messicani, tra cui il Movimento di Rigenerazione Nazionale (Morena), il Partito d’Azione Nazionale (Pan), il Partito Rivoluzionario Istituzionale (Pri), il Partito Ecologista Verde (Pvem), il Partito del Lavoro (Pt) e il Movimento Cittadino (Mc), hanno evidenziato l’importanza delle rimesse per l’economia nazionale. Nel 2022, le rimesse inviate dagli Stati Uniti hanno superato i 50 miliardi di dollari, costituendo una fonte fondamentale di sostentamento per milioni di famiglie messicane.
Doppia imposizione e vulnerabilità dei migranti
I senatori hanno messo in evidenza che questa proposta non solo colpirebbe i migranti e le loro famiglie, già in una situazione di vulnerabilità, ma rappresenterebbe anche una forma di doppia imposizione. Infatti, i lavoratori messicani negli Stati Uniti già contribuiscono alle casse fiscali americane. I rappresentanti messicani hanno quindi invitato i legislatori statunitensi a riconsiderare la loro posizione, sottolineando che la tassazione delle rimesse contraddice i principi di libertà economica che dovrebbero ispirare gli accordi di libero scambio tra i due paesi.
Rimesse come legame culturale e tensioni diplomatiche
In questo contesto, il dibattito si inserisce in un quadro più ampio di relazioni bilaterali, dove le rimesse rappresentano non solo un supporto economico, ma anche un legame culturale tra le comunità. La proposta di tassare le rimesse potrebbe, pertanto, innescare tensioni diplomatiche e compromettere i progressi già ottenuti in termini di cooperazione tra Stati Uniti e Messico. La questione si preannuncia come un tema caldo nei prossimi dibattiti politici, mentre le due nazioni cercano di navigare le complesse dinamiche della migrazione e dell’economia globale.